UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«La scuola cattolica è capace di fare rete»

Al Congresso nazionale Fidae l’incoraggiamento del Papa, il dialogo con le istituzioni e l’inserimento nel Cammino sinodale della Chiesa in Italia
26 Novembre 2021

«Formazione ed educazione sono le fondamenta per costruire una società che sia davvero inclusiva, al di là di ogni retorica e la scuola cattolica ha dimostrato questa grande forza: quella di saper fare rete». Così, la ministra per le disabilità, Erika Stefani, intervenuta ieri durante il Congresso della Fidae che si sta svolgendo a Roma. I lavori sono stati preceduti, mercoledì, dall’udienza con papa Francesco, che si è trattenuto per un saluto con la presidente nazionale, Virginia Kaladich. «Andate avanti», le ha detto il Santo Padre.

Nel suo intervento al Congresso, la ministra Stefani, ha ricordato anche che «con questa pandemia ci siamo resi conto di aver bisogno di un filo che ci tenga insieme per recuperare un senso di comunità». Aggiungendo: «Solo così potremo far capire ai nostri ragazzi e ancor di più ai soggetti con disabilità, che nessuno è solo». Un impegno prioritario per la Fidae, a cui la ministra Stefani ha voluto dire «un grande grazie per quello che fate». Non dimenticando le precarie condizioni finanziarie in cui, non da ora, versano tante scuole paritarie. «Oggi raccogliamo il vostro appello affinché siano stanziate più risorse, perché anche le migliori riforme hanno poi bisogno di concretezza per trovare la loro realizzazione», ha concluso Stefani.

Di «servizio di estrema qualità», svolto dalle paritarie, ha parlato anche Luca Tucci, dirigente del ministero dell’Istruzione, con delega alla parità scolastica. «Crediamo che voi svolgiate un servizio fondamentale e per poter continuare nella vostra azione dovete anche essere messi nelle condizioni giuste – ha sottolineato Tucci –. Posso ribadire come, a livello centrale, ci sia la volontà del Ministero di accelerare il più possibile sull’erogazione dei contributi, poi bisogna cerca di fare rete e di collaborare di più, anche con i livelli locali».

Nel suo intervento, la presidente nazionale Kaladich ha ribadito la volontà della Federazione di collaborare attivamente con tutti gli attori in campo, «e siamo convinti che il neo costituito Gruppo di lavoro presso il Ministero dell’Istruzione con compiti di consulenza, proposta e supporto tecnico, scientifico e metodologico all’area della parità scolastica, darà molti frutti».

Al Congresso è giunto il messaggio dell’arcivescovo di Milano, Mario Delpini: «La scuola è una promessa, ha qualcosa da dire, non è solo un insieme di problemi, l’animo con cui vivere nella scuola è che è una promessa di futuro, di capacità educativa ed è una promessa perché ha un passato che non significa pensare a riforme sbagliate, ma ad una ricchezza, a un patrimonio da consegnare alle prossime generazioni».

Ai lavori è intervenuto anche l’arcivescovo di Modena, Erio Castellucci, che ha sottolineato come la scuola in sé «sia già un’esperienza sinodale». «L’obiettivo della Chiesa – ha ricordato – è mettersi in ascolto di tutti i mondi che normalmente non si ascoltano: poveri, giovani, donne. Gli adulti devono smettere di pensare di essere l’ultima generazione che ha detto cose serie. Abbiamo il compito di metterci in cordata, non avendo paura di narrare loro anche le nostre fatiche nel vivere il cristianesimo».

Paolo Ferrario

Avvenire, 26 novembre 2021