UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La prof legge (e usa) il quotidiano in classe

Al liceo scientifico di Minturno (Latina) la campagna di “Avvenire” per le donne afghane, in collegamento con la redazione
12 Aprile 2023

Bella: nel raccontare l’esperienza fatta dai suoi studenti con la campagna di Avvenire per le donne afghane usa più volte questo aggettivo la professoressa Emilia Alicandro, insegnante di Religione al liceo scientifico «Alberti» di Minturno (cittadina altrettanto bella, con la sua Marina e Scauri sul mare del golfo, in diocesi di Gaeta e provincia di Latina), che ha avuto il merito di coinvolgere tre classi del quarto anno, con la sezione A che poi si è collegata con la redazione milanese durante l’incontro del 28 marzo scorso: «Ed è stata una cosa davvero bella, perché la nostra iniziativa si è conclusa ancora meglio di come era iniziata».

Già, ma come e perché era iniziata? «Leggendo Avvenire di domenica 12 febbraio – ricorda la professoressa Alicandro – mi aveva colpito l’iniziativa del giornale di dar voce alle donne afghane. Il giorno dopo avevo lezione in una quarta per parlare dei diritti e mi sono detta: allora porto il giornale in classe e faccio leggere queste storie ai ragazzi. E così ho fatto, poi ogni lunedì e mercoledì nelle altre classi, fino all’8 marzo, prima presentando l’iniziativa e poi ritagliando dal giornale le storie, distribuendole ai ragazzi perché potessero sceglierle e raccontarle ai compagni di classe. Si sono sentiti coinvolti, la cosa l’hanno trovata bella e interessante. A dire il vero, i ragazzi non leggono i giornali, anche se parliamo di liceali... ma quando hanno sentito alcune storie di donne afghane in tv mi hanno detto: “Prof, ne ha parlato anche il tg”, e allora ho fatto notare loro che si trattava proprio di quel tipo di storie raccontate su Avvenire. Insomma, all’inizio forse non si rendevano tanto conto di quanto la cosa fosse attuale, ma poi lo hanno compreso e si sono appassionati. Sentirsi coinvolti anche nel collegamento con il quotidiano è stato uno stimolo ulteriore: quasi non ci credevano».

Emilia Alicandro, un simpatico fiume in piena anche con altre iniziative, aggiunge un particolare che fa ulteriormente capire l’interesse dei ragazzi: «Il giorno del collegamento con Avvenire altre due classi erano in gita e non hanno potuto partecipare, ma il giorno dopo hanno chiesto ai compagni della sezione che ha partecipato come era andata. E quando hanno saputo che era stata un’esperienza bella e piacevole si sono rammaricati di non aver preso parte anche loro».

Ma adesso è già ora di andare avanti: la professoressa Alicandro ha intenzione di coinvolgere gli studenti in altri temi sempre con gli articoli di Avvenire, come peraltro aveva già fatto in passato con quelli di Luigino Bruni: «È importante che i ragazzi scoprano la parola scritta, hanno bisogno di leggere, anche i giornali. E se una persona, come me, il giornale a cui fa riferimento – in questo caso Avvenire – lo conosce bene e lo segue da tempo, allora riesce a presentarlo in una maniera che ai ragazzi risulta piacevole».

Igor Traboni

Avvenire, 11 aprile 2023