UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La nuova mobilità degli universitari

Il ministro all’Università, Messa: l’anno scorso le iscrizioni sono aumentate del 7%. E dall’autunno credo che si potrà tornare tutti in presenza
9 Giugno 2021

Il coinvolgimento degli atenei nelle politiche per la mobilità sostenibile e l’accessibilità; l’inserimento dei costi dei trasporti per gli studenti tra gli interventi di diritto allo studio, una maggiore qualità ed efficienza dei mezzi pubblici e una rete infrastrutturale più adeguata alle esigenze di mobilità attiva e di sharing mobility. E ancora, una diversa organizzazione oraria delle lezioni per incentivare nuove forme di spostamento in monopattino o in bicicletta. Sono le linee guida della nuova 'Agenda nazionale per la mobilità sostenibile, l’accessibilità e il diritto allo studio', presentata ieri all’Auditorium dell’università Bicocca al convegno nazionale del gruppo di lavoro Mobilità della Rus – Rete delle Università per lo sviluppo sostenibile.

Alla base dell’agenda, i risultati della seconda indagine nazionale sulla mobilità casa-lavoro nelle università italiane: un questionario somministrato online dal gruppo di lavoro a studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo del- le 55 università italiane che hanno aderito all’iniziativa, per comprendere le scelte di spostamento verso/da le sedi universitarie, durante e dopo la pandemia; più di 100mila le risposte pervenute (per il 79% da studenti) rappresentative di una popolazione accademica composta da oltre un milione di componenti.

L’insorgere della pandemia, il conseguente lockdown e le misure adottate dal governo sulla mobilità per contenere il diffondersi del virus, hanno imposto cambiamenti alle abitudini dei cittadini. Il trasporto pubblico, secondo l’indagine, è risultato il mezzo con il maggior calo in termini percentuali, anche a causa della capienza ridotta a bordo, imposta dai provvedimenti governativi, per garantire il distanziamento tra passeggeri. Se non sono risultati significativi cambiamenti per la mobilità attiva, l’aumento dell’uso dell’automobile a scapito del trasporto pubblico è risultata la più rilevante, principalmente tra il personale docente e tecnico-amministrativo. La maggior parte degli atenei che hanno partecipato all’indagine, nell’anno accademico ancora in corso, hanno optato per garantire una didattica a distanza, oltre che quella in presenza (quando erogata). Molte università, infine, hanno attuato politiche di smart working, almeno per una parte del personale.

Mobilità a parte, è emerso un dato positivo. «Le iscrizioni sono imprevedibili: l’anno scorso sono aumentate del 7%, nonostante fossimo in piena pandemia. C’è stato un aumento significativo. Penso ottimisticamente che ci possa essere un ulteriore aumento», ha dichiarato il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, a margine del convegno. «Già adesso la maggior parte degli atenei sono attrezzati per esami in presenza e anche tesi di laurea. La riapertura è progressiva, per prudenza e per attenzione, però credo che con il prossimo autunno, se le cose stanno così e procediamo con questo livello di vaccinazioni, potremo veramente riaprire in sicurezza».

Avvenire, 8 giugno 2021