UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La Diocesi di Andria: “Non lasciamo soli i nostri ragazzi!”

“R(estate) insieme con noi”, un progetto della Caritas diocesana contro la povertà educativa e l’abbandono scolastico
15 Dicembre 2020

La povertà non è solo mancanza di cibo. Per questo, dopo avere monitorato e rilevato il bisogno sempre più diffuso di interventi per il contrasto alla povertà educativa, la Caritas diocesana di Andria ha avviato, con il supporto di Produzioni dal Basso e Banca Etica, una campagna di crowfunding.

Il progetto “R(estate) insieme con noi: non lasciamo soli i nostri ragazzi!” si sviluppa in due momenti distinti dell’anno: il primo coincide con il periodo scolastico e il secondo con i mesi estivi. Per il periodo scolastico la Caritas diocesana propone un potenziamento, un approfondimento della materia in cui il minore è più carente, rivolto ai ragazzi dalla 5ª elementare al 3° anno di scuola superiore. Il secondo periodo, che coincide con i mesi estivi, è spinto dal desiderio di non lasciare soli i ragazzi sostenendo le famiglie nella difficoltà educativa e nelle fragilità che spesso accompagnano la condizione di povertà e rendono estremamente complesso gestire i minori durante il periodo estivo.

La proposta intende “garantire un intervento formativo (scolastico e pedagogico): leggere, scrivere e far di conto” per “evitare la perdita di motivazione che spinge all’insuccesso scolastico” e “mantenere vivo l’interesse per il piacere della conoscenza”, spiega un comunicato; “proporre attività laboratoriali e ludiche per costruire momenti di svago da contesti familiari difficili e insostenibili; offrire un luogo sicuro dove sperimentare il piacere dello stare insieme; offrire il momento del pranzo come spazio di una sana alimentazione, di socializzazione e condivisione dell’esperienza”. “Ogni volta che un ragazzo o una ragazza lascia la scuola, ogni volta che un giovane smette di credere nel proprio futuro, a fallire è un’intera comunità. Sono ancora tanti, troppi, i casi di dispersione scolastica”, spiegano i promotori, secondo i quali “costruire una Comunità educante vuol dire impegnarsi per rigenerare il territorio, a partire dai diritti dei bambini”.

Sir, 14 dicembre 2020