UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La Chiesa di Vercelli incontra il mondo della scuola

All’invito del vescovo Marco Arnolfo hanno risposto dirigenti, insegnanti, genitori e studenti: “Dentro alla scuola per il bene comune”
12 Dicembre 2023

Il sinodo che la Chiesa cattolica sta vivendo chiede a tutta la comunità cristiana di aprirsi al mondo e a tutte le realtà che lo compongono. L’arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo, ha risposto a questo appello su vari fronti, portando la sua attenzione in particolare al mondo giovanile, anche attraverso la scuola. Nello scorso anno, in accordo con l’Ufficio Scuola della diocesi, agli istituti superiori è stata proposta l’indagine “Che cosa diresti alla Chiesa?”, che ha avuto come seguito la serie di incontri dell’arcivescovo con gli studenti degli istituti della città e del territorio, iniziati nell’ottobre scorso e previsti anche nei prossimi mesi: tali incontri hanno riscosso interesse e ampio gradimento tra i giovani.

Sempre in questa prospettiva di apertura e in collaborazione con l’Ufficio Scuola diocesano, nel pomeriggio di martedì 5 dicembre 2023 si è svolto presso il Seminario arcivescovile l’incontro “Dentro alla scuola per il bene comune. La Chiesa eusebiana incontra le componenti del mondo della Scuola”.

Dopo l’introduzione dell’arcivescovo, che ha ricordato l’importanza di incontrare i giovani e di conoscere i loro bisogni e le loro aspirazioni, il sindaco di Vercelli avv. Andrea Corsaro ha portato il saluto dell’amministrazione comunale, sottolineandone l’impegno a favore di un ambiente inclusivo nella scuola, promuovendo l’educazione alla relazione; questo punto è stato sviluppato anche dalla dott.ssa Cristina Lanini, vicario del Prefetto di Vercelli.

La prima parte dell’incontro è stata dedicata alla presentazione, coordinata dalla prof.ssa Carla Barale, vicedirettore dell’Ufficio Scuola, degli  interventi dei vari soggetti educativi, a cominciare dal dirigente scolastico Paolo Massara, il quale, a partire da un’acuta definizione della scuola fondata su trasmissione, mediazione e promozione, ha individuato le criticità della scuola di oggi nella rigidità, nella difficoltà all’autovalutazione, nella medicalizzazione dei bisogni educativi degli studenti, nella trascuratezza verso il pensiero emotivo dei giovani, e ha posto alcuni obiettivi forti all’azione educativa, quali la sfida al narcisismo, all’ideologia del benessere ininterrotto, al mondo virtuale ormai imperante.

La parola è poi passata ai docenti: è stata letta la relazione del maestro Gorizio Lo Mastro, che, dopo aver descritto il malessere che tocca i docenti della scuola primaria di fronte a bambini digitali, superimpegnati, esposti alla violenza e all’aggressività di immagini, e di fronte a genitori sempre più esigenti e non collaborativi, ha invitato a muoversi a livello progettuale, facilitando percorsi plurisensoriali e socializzanti, aperti anche al territorio.

La prof.ssa Patrizia Pomati, docente di materie letterarie, ha dichiarato con forza che la scuola deve seguire la trasformazione sociale e culturale in atto, facendo in modo che il docente non sia l’arbitro delle prestazioni degli studenti attraverso le sue indiscutibili valutazioni, ma soprattutto un allenatore dei talenti e delle attitudini di ciascuno, in un’ottica pedagogica maieutica orientata a proiettare i giovani nella nostra società complessa.

La prof.ssa Isa Leone, docente di diritto e di economia aziendale, ha portato la sua testimonianza positiva di docente soddisfatta del suo lavoro, che è impegnativo e sempre più complicato, ma che è gratificante perché consente di accompagnare i ragazzi nella loro maturazione culturale e umana, di dare loro esempi di adulti credibili e affidabili, di fornire loro regole che incarnino valori condivisi.

La parola è passata poi alla signora Samanta Picco, che come genitore di una bimba della scuola primaria e di uno studente delle superiori, non ha risparmiato le critiche alle mancanze dei genitori, spesso assenti oppure troppo impegnati a proteggere i propri figli, e ha invitato i docenti ad aiutare i ragazzi a studiare per sè stessi e ad aprire le loro menti verso il futuro da giocare con consapevolezza nella società.

A conclusione della prima parte sono intervenute le liceali Maria Chiara Mosca e Annamaria Gabotto, che hanno espresso, a nome di tutti gli studenti, con chiarezza e fermezza le loro richieste sia agli insegnanti (non trasmettere solo nozioni e non in modo pedante; non alimentare lo stress ma perseguire il benessere scolastico) sia alle istituzioni governative (scuole sicure; miglioramento dell’offerta formativa grazie a maggiori risorse; modifiche all’impostazione dell’educazione civica). Nell’ottica dell’inclusione allo studente Hassan Ehtishan, di origine pakistana, era stato chiesto di portare la testimonianza del suo percorso di studi nella scuola vercellese: l’emozione ha avuto il sopravvento e Hassan ha pronunciato solo alcune parole, che hanno tuttavia suscitato una grande simpatia verso di lui, che sta portando a termine il suo non facile processo di integrazione grazie all’ascolto e al supporto attento dell’ambiente che lo circonda (vedi oltre il testo del suo intervento).

A tutte queste voci della scuola si è aggiunta quella autorevole della Chiesa italiana, soggetto educativo da sempre impegnato nella formazione dei giovani, attraverso l’intervento del dott. Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio nazionale CEI per la scuola, l’educazione e l’università. Facendo riferimento al ricco magistero di papa Francesco, ha ricordato l’urgenza di costruire insieme il villaggio educativo, in cui la scuola sia il motore del cambiamento, cercando di aprire il cuore prima ancora della mente dei giovani, ai quali insegnare a porsi dei fini e a trovare il senso del proprio cammino esistenziale.

Il prof. Giovanni Garlanda, direttore dell’Ufficio Scuola, ha concluso l’incontro esprimendo grande soddisfazione per il clima di autentica collaborazione che è stato avviato e ha auspicato che ciascuno, nel suo ruolo e con la sua esperienza, si impegni veramente per la crescita della società nel suo insieme.