L’insegnamento della religione cattolica (Irc) a scuola è per i giovani «un’occasione importante per tenere desto il proprio interesse per le tematiche religiose», visto che il numero di chi sceglie a scuola questa materia è decisamente superiore alla percentuale dei giovani che frequentano la parrocchia. Ecco perché i docenti dell’Irc «possono essere un’antenna sensibile sul mondo giovanile, perciò dovrebbero essere consultati e ascoltati frequentemente e con molta attenzione da parte della pastorale giovanile e non solo».
È una delle proposte che don Giorgio Ronzoni e Gianpiero Dalla Zuanna offrono ai lettori del libro “Chi andrà per noi? Per trasmettere la fede alla nuove generazioni” (edito da Cleup, pagine 128, euro 10), un viaggio nella pastorale rivolta ai giovani e al loro rapporto con la Chiesa e la fede nella diocesi di Padova, che ai giovani tra il 2016 e il 2018 ha voluto dedicare un Sinodo diocesano indetto dal vescovo Claudio Cipolla. «Non vogliamo offrire ricette buone per tutte le stagioni – avvertono gli autori nell’introduzione –, bensì qualche elemen- to utile per orientarsi in scelte che, alla fine, non possono che essere sue». Per permettere al lettore di elaborare «scelte proprie », il libro offre davvero una sintetica, quanto interessante, panoramica di tutti gli aspetti che riguardano il rapporto tra la comunità cristiana e il mondo giovanile.
Certo il punto di partenza è il Sinodo diocesano per i giovani, ma anche gli appuntamenti voluti dallo stesso papa Francesco negli anni scorsi. Il tutto inserito nell’attuale cammino sinodale della Chiesa italiana. Decisamente interessanti i capitoli che la ricerca dedica sia alla demografia del clero sia ai giovani sacerdoti e ai seminaristi. E se l’inevitabile invecchiamento del clero anche nella Chiesa di Padova è un dato incontrovertibile, guardando alle giovani leve o a chi si prepara per il ministero sacerdotale si scopre che la vocazione, pur essendo aiutata da una famiglia ricca di fede, ha trovato il proprio sviluppo nell’incontro con persone significative o nel vivere esperienze importanti.
La ricerca di Ronzoni e Dalla Zuanna non nasconde che stiamo assistendo da diversi anni «a un declino nella frequenza della Messa» e nella vita dell’oratorio. Eppure gli adolescenti e i giovani non sono insensibili al fattore religioso o all’impegno anche dentro la comunità parrocchiale. Ne sono un esempio lampante i Grest (od Oratori estivi), che - almeno fino allo scoppio della pandemia - hanno raccolto l’adesione di decine di migliaia di bambini e di migliaia di adolescenti e giovani che decidono di impegnarsi nell’animazione. Molti di loro la considerano «una palestra di volontariato, dove il desiderio di socializzazione si mescola con la consapevolezza di essere di aiuto agli altri e con il gusto di sentirsi qualcuno ». Ecco perché gli autori consigliano di prestare grande attenzione anche a questo aspetto.
Enrico Lenzi
Avvenire, 4 gennaio 2022