UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Il mio 100 e lode a servizio degli altri»

Alessia Montagnoni si è maturata al liceo classico Faes, vuole diventare medico e sogna l’Africa
29 Luglio 2024

«Meritare 100 e lode è sicuramente una bella soddisfazione ma ammetto di non essermi creata particolari aspettative sul voto soprattutto perché avevo tante cose per la testa». Alessia Montagnoni, giunta alla fine del suo percorso di studi al liceo classico Faes incorniciato da una maturità con il massimo dei voti, è una ragazza molto impegnata nel sociale. Ha seguito un corso per diventare soccorritrice Avis a Cologno e si sta preparando ai test universitari per medicina. Il liceo classico l’ha fatta innamorare della filosofia, della storia della letteratura greca, latina, italiana ed inglese: «Materie che ti insegnano ad interrogarti sul mondo, che parlano al tuo cuore anche a distanza di millenni ma che probabilmente all’università dovrò mettere da parte in vista di una carriera in ambito più tecnico-scientifico» commenta.

Alessia ha trovato tutte le prove impegnative da diversi punti di vista. «La traduzione di greco è stata forse quella che mi ha creato più problemi: nonostante non fosse troppo difficile, c’erano comunque dei passaggi da non sottovalutare e la cui corretta resa in italiano non era scontata», racconta. Ma a livello di gestione dell’ansia per lei l’orale è stata la prova più ardua. E infatti, appena terminato l’esame, è subito andata in vacanza con alcuni cari amici per avere qualche giorno di stacco dallo studio proprio prima del test di medicina per il quale si è rituffata subito nei libri e resterà in quel mondo fino al 30 luglio. «La sera dopo il test però partirò e nessuno mi rivedrà fino a metà settembre, ho in programma un po’ di viaggi con gli amici», spiega.

Ora Alessia si dedicherà alla sua passione legata alla sanità. Vorrebbe tornare in Africa dove ha già trascorso un mese a fare volontariato nell’estate tra la terza e la quarta liceo, ma adesso potrebbe sfruttare le sue maggiori competenze mediche. Poi si dedicherà anche al corso di volontariato del 118 dove copre i turni di notte. Si è avvicinata a questo servizio proprio perché era interessata a diventare medico e «mi ha confermato che questa potrebbe essere proprio la mia strada», dice.

Purtroppo «per rincorrere questo sogno molto probabilmente mi dovrò trasferire e sarò costretta a salutare le persone a cui voglio bene», perché per entrare in facoltà con sede a Milano e dintorni «non si deve fare praticamente nessun errore al test, però ci proverò lo stesso perché mi sto preparando da tanto tempo e mi sento estremamente fortunata ad aver capito già a 19 anni cosa mi piacerebbe fare nella vita», conclude prima di preparare l’ennesima valigia piena anche di nuovi sogni che attendono di diventare realtà.

Monica Lucioni

Avvenire, 28 luglio 2024