“Le famiglie rappresentate dal Forum si sentono deluse poiché le parole del neo ministro all’Istruzione prof. Bussetti, alla Commissione cultura in Senato la scorsa settimana, non hanno accennato, o perlomeno rassicurato su temi ormai condivisi da anni (sui quali la destra e la sinistra si sono ampiamente ritrovate) – e d’altronde privi di colore politico – quali: garanzia della libertà di scelta educativa dei genitori; pluralismo educativo composto, ai sensi di legge e di fatto, da scuole pubbliche statali e paritarie; costo standard di sostenibilità per allievo, l’unico anello mancante per togliere all’Italia il triste primato di essere la più grave eccezione in Europa. Lo sconcerto delle famiglie del Forum è comprensibile. In tutta Europa si può scegliere dove educare i propri figli; in Italia no. Umanamente, non si può far finta di nulla… non è un problemino accessorio”.
Lo scrive suor Anna Monia Alfieri, presidente della Fidae Lombardia, su un articolo apparso sul blog Formiche.net. L’analisi è impietosa, ma lo sguardo denota fiducia: “Il ministro – continua l’articolo – è figura nota nel mondo della scuola lombarda, che presenta il numero maggiore di scuole pubbliche paritarie in Italia, e molti sanno quanto, lungo questi anni a Milano, egli si sia speso a favore di questi temi di diritto. È certo che il governo, che in varie sfaccettature, apertamente e giustamente si pone a favore del debole, del disagiato, del deprivato dei propri diritti, non potrà non cogliere queste tematiche”.
La riflessione prosegue elencando alcuni punti chiave “per un programma di diritto e rispettoso del cittadino” e indicando come soluzione possibile quella “di riconoscere una dote a ciascuno studente, pari ad un costo standard di sostenibilità, ossia all’ammontare minimo di risorse da riconoscere a ciascuna scuola pubblica – statale e paritaria – sulla base di parametri certi”. “Se si realizzasse una scuola liberamente scelta, attraverso il costo standard – conclude suor Alfieri – le risorse recuperate dallo spreco, sicuramente disponibili per il sistema di istruzione e formazione, potrebbero essere destinate alle famiglie, per finanziare l’istituzione scolastica pubblica, statale o paritaria, da loro prescelta per l’istruzione dei figli”.
Leggi l’articolo integrale a questo link: http://formiche.net/2018/07/scuola-bussetti/