Incontrandoli lunedì per celebrare con una Messa i 45 anni dell’istituzione, l’arcivescovo Delpini gli aveva suggerito 10 modi per non essere antipatici. I mille e passa allievi delle Scuole Faes lo prendono a tal punto in parola da dar vita, a partire da novembre, a un progetto didattico tutto nuovo, annunciato ieri dalla dirigenza della storica paritaria milanese.
Nella sede di via Amadeo entreranno le «casate» in stile Hogwarts, ovvero una ripartizione verticale degli studenti di primaria e secondaria di primo grado in 'squadre' che lungo l’anno scolastico accumuleranno punti grazie a comportamenti altruistici, rispetto degli spazi comuni, responsabilità verso i più piccoli, leadership e comportamento durante i tempi per il riposo e la mensa, ma anche nel corso delle lezioni. Un metodo tutto al positivo – non sono previste penalità – tipicamente anglosassone, adottato per la prima volta in Italia da una scuola come strumento di formazione umana e di crescita relazionale, con risultati documentati nelle esperienze di altri Paesi e certificati da studi scientifici.
Nel percorso seguito dal Faes, centrato sull’educazione omogenea tra elementari e medie e sulla presenza di un insegnante-tutor per ogni studente (metodo questo determinante anche nei tre licei), l’«House System- Progetto Casate» interessa le classi maschili per valorizzare e incanalare «l’esuberanza e la competitività tipiche dei maschi» verso gli obiettivi di una scuola che pone al centro il protagonismo delle famiglie e la sintonia con il loro impegno educativo. Non si pensi solo a un gioco, però: lo si capisce dal fatto che le «casate» sono ispirate ai continenti e ai popoli – Terre d’America, Vento d’Africa, Fuoco d’Asia, Sorgente d’Europa –, un modo per allargare lo sguardo dei ragazzi al mondo intero. (F.O.)
Avvenire, 11 ottobre 2019