UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il Cammino sinodale interpella anche la scuola

L’intervento di don Rossano Sala al convegno della Fidae a Torino. Il prof. Domenico Simeone: la sinodalità è lo stile di una comunità educante
31 Agosto 2023

“Il cammino ecclesiale in atto interpella e sfida anche il mondo della scuola nelle sue diverse articolazioni relazionali”. Ne è convinto don Rossano Sala, ordinario di Teologia pastorale e Pastorale giovanile presso l’Università Pontificia Salesiana e consultore presso la Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi. Nel suo intervento all’incontro “La scuola meritata. In cammino con i ragazzi, interrogativi e riflessioni sul ruolo del docente”, promosso oggi dalla Fidae a Torino in vista del nuovo anno scolastico, Sala sottolinea: “I cammini di rinnovamento in atto nella Chiesa cattolica possono da una parte interpellare il mondo della scuola e dall’altra ricevere dei buoni insegnamenti da essa”.

“La sinodalità è intimamente legata ai dinamismi educativi, perché è proprio nella formazione iniziale e continua che si mettono le basi sicure per maturare uno stile ecclesiale più adeguato e fedele alle richieste evangeliche di comunione, condivisione e corresponsabilità. I giovani ce lo hanno ripetuto in vari modi: se non si cresce fin dall’inizio nella capacità di lavorare in équipe, se non si maturano fin da subito le virtù relazionali e collaborative, se non si impara a lavorare per progetti condivisi fin dai primi passi non si va da nessuna parte”. Si tratta insomma di “fare squadra”, sia dal punto di vista ecclesiale, sia dal punto di vista scolastico. Il cammino ecclesiale in atto “interpella e sfida anche il mondo della scuola”, chiedendogli di “verificare anche il modo” in cui “dispiega la comunione, la condivisione e la corresponsabilità nel suo vivere ordinario”.

In particolare la scuola cattolica, in sé “parte integrante della missione stessa della Chiesa”, nella quale “possono e devono risplendere dinamismi sinodali in tutte le sue componenti: tra dirigenti e docenti, tra docenti e famiglie, tra studenti e docenti”. Tuttavia, conclude don Sala, “il gioco della sinodalità non è a senso unico. Perché certamente la Chiesa ha qualcosa da insegnare al mondo della scuola, ma è altrettanto vero che può anche imparare qualcosa di importante da questo mondo impegnato nella formazione e nell’educazione delle giovani generazioni. Di fatto l’esperienza scolastica maturata in secoli di istruzione, formazione ed educazione possiede un arsenale ben fornito in ordine alla comunione, condivisione e corresponsabilità”. La scuola, conclude, “quando funziona bene, può essere una maestra anche per la Chiesa e per il suo rinnovamento” ed essere “una spinta ad una conversione sinodale che è sempre più urgente per tutti e per il bene di tutti, nessuno escluso”.

Simeone (Univ. Cattolica), “la sinodalità diventi lo stile di una comunità che educa e cammina insieme”

“La sinodalità diventi lo stile di una comunità che educa e cammina insieme”. È l’auspicio espresso da Domenico Simeone, ordinario di Pedagogia generale e preside della Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, intervenuto all’incontro “La scuola meritata”, promosso oggi dalla Fidae a Torino, con il patrocinio dell’Ufficio nazionale educazione, scuola e università della Cei, della Regione Piemonte, del Comune di Torino e di Torino metropoli. “Lo stile sinodale, l’imparare a camminare insieme – ha aggiunto il pedagogista -, può avvantaggiarsi di esperienze come quelle proposte dalle attività di Service learning” che è “un’attività di servizio solidale realizzato dagli studenti, destinata a soddisfare bisogni reali ed effettivamente percepiti da una comunità, pianificata istituzionalmente in forma integrata con il programma di formazione e in funzione dell’apprendimento degli studenti”.

Si tratta di “un insieme di progetti o programmi di servizio solidale (destinati a soddisfare in modo delimitato ed efficace un bisogno vero e sentito in un territorio lavorando con e non soltanto per la comunità), con una partecipazione da protagonisti degli studenti, che va dalla fase iniziale di pianificazione fino alla valutazione conclusiva, e collegato in modo intenzionale con i contenuti di apprendimento, includendo contenuti curricolari, riflessioni, sviluppo di competenze per la cittadinanza e lavoro di ricerca”. Obiettivo del Service learning è, come dice la parola, “il servizio. L’azione a vantaggio della comunità non è da intendere in una logica di semplice risposta ad un bisogno, ma occorre essere consapevoli che il Service learning, rispetto alle situazioni concrete, attiva interpretazioni critiche e agisce nella direzione del cambiamento”. Servizio ed apprendimento, ha concluso Simeone, “sono, in questa proposta, strettamente interconnessi: si apprende mettendosi al servizio della comunità, responsabilizzandosi nei confronti dei bisogni di altri”.

Sir, 28 agosto 2023