UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Giro di vite sulle violenze a scuola

Uno studio rivela: i progetti contro la dispersione scolastica funzionano, chi ha studiato d’estate recupera i ritardi
9 Febbraio 2023

L’episodio che ha riacceso i riflettori sulle violenze agli insegnanti è stato quello della professoressa di Rovigo colpita da pallini di plastica sparati dagli alunni durante la lezione. Non un caso isolato, purtroppo, cui sono seguiti, pochi giorni dopo, quello del docente di Ferrara colpito con un pugno dal patrigno di una studentessa che aveva rimproverato e l’altro dell’insegnante di Latina aggredita a colpi di zaino dagli studenti, che hanno poi pubblicato il video sui social, per partecipare a un challange dai contorni molto inquietanti. Nell’anno scolastico 2017-2018, Tuttoscuola aveva attivato un “contatore” delle violenze contro gli insegnanti, catalogando 36 episodi da settembre a giugno, da Milano a Roma, da Padova a Taranto, da Viareggio a Palermo e così via.

Per arginare questi «atti illeciti intollerabili», ieri il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha inviato una circolare a tutte le scuole annunciando che, d’ora in poi, gli insegnanti e il personale scolastico vittime di aggressioni a scuola saranno rappresentati in sede civile e penale dall’Avvocatura generale dello Stato. In questo modo, il personale sarà sollevato dall’onere di pagare l’assistenza legale in un eventuale procedimento giudiziario. «Sarò sempre dalla parte degli insegnanti aggrediti – ha spiegato il ministro Valditara –. La nostra priorità è riportare responsabilità, serenità e rispetto nelle scuole».

Un obiettivo sollecitato da tempo dai dirigenti scolastici, come ricorda il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che parla di «fase di evidente imbarbarimento dei rapporti sociali». «La scuola ha bisogno di essere tutelata – aggiunge – perché deve essere garantita serenità a un contesto in cui si sviluppano importantissime relazioni che coinvolgono adulti e minori».

Soddisfazione per l’iniziativa del Ministro è espressa dal coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, Rino Di Meglio, che ricorda come, già a novembre scorso, avesse proposto proprio di coinvolgere l’Avvocatura dello Stato per garantire il patrocinio gratuito ai docenti aggrediti. «Finalmente qualcosa si muove: è un passo avanti nella tutela della dignità di chi insegna», commenta Di Meglio.

Della necessità di attivare un’adeguata azione educativa ha parlato anche la segretaria generale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci. Partendo dall’incresciosa performance del cantante Blanco al Festival di Sanremo, Barbacci si è chiesta quale effetto possa avere avuto sui giovani fan l’immagine dell’artista che distrugge i fiori sul palco per la rabbia. Un sentimento, ricorda Barbacci, «con cui ogni giorno chi lavora nella scuola si trova a fare i conti». «Mi chiedo – conclude la sindacalista – quale rinforzo l’azione educativa dei nostri insegnanti possa ricevere da quanto accaduto in eurovisione».

I risultati delle buone pratiche educative Nonostante le fatiche quotidiane, la scuola non può comunque smettere di educare. Nemmeno in estate, quando le lezioni sono sospese. La conferma arriva dai risultati del programma Arcipelago educativo di Save the Children e Fondazione Agnelli, realizzato in nove città italiane, da Torino a Palermo. Il progetto ha coinvolto 1.038 alunni tra i 9 e i 14 anni, di 41 scuole elementari e medie in 17 diversi Istituti comprensivi. Gli alunni interessati presentavano caratteristiche compatibili con il rischio di dispersione scolastica, o perché erano figli di famiglie immigrate o perché avevano fragilità negli apprendimenti (Bes e Dsa). A una parte del campione (722 alunni) è stato proposto un programma di recupero estivo di 100 ore, suddivise tra laboratori didattici, tutoraggi personalizzati e uscite didattiche, mentre alla parte restante (316 alunni) le stesse attività sarebbero state proposte in autunno. Ebbene, alla ripresa delle lezioni, il gruppo che aveva preso parte al recupero estivo presentava un rafforzamento degli apprendimenti in italiano e matematica quantificato rispettivamente in tre mesi e mezzo e due mesi di scuola, dall’Istituto per la ricerca valutativa sulle politiche pubbliche (Irvapp), che ha analizzato i risultati delle prove somministrate agli studenti. «Questi risultati ci dicono come spendere nel modo migliore il miliardo e mezzo di euro del Pnrr per il contrasto della dispersione scolastica», ha commentato il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto. Mentre la direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the children, Raffaela Milano, ha espresso l’auspicio che «questa esperienza possa contribuire ad attivare un piano organico di apertura estiva delle scuole».

Paolo Ferrario

Avvenire, 9 febbraio 2023