Raccoglie i sei interventi della X Giornata pedagogica del Centro studi per la scuola cattolica (14 ottobre 2017) il volume appena edito da Edb «L’educazione secondo papa Francesco» (138 pagine, 14 euro), a cura del direttore dell’Ufficio Cei per l’educazione, la scuola e l’università Ernesto Diaco, dal quale è tratto il brano seguente di suor Giuseppina Del Core su «Alcune interpellanze educative e pastorali». La prefazione del volume è di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei.
Lo sguardo di Francesco sui giovani, come del resto nei confronti di ogni realtà, è sempre uno sguardo positivo che rifugge da qualunque tentativo di giudizio categorizzante, perché fondato sul desiderio e sulla possibilità di fidarsi di loro, puntando al cuore più che ai comportamenti esteriori. La conoscenza nasce innanzitutto dall’incontro e si tratta sempre di un incontro umano e umanizzante.
Da esperto nella «cultura dell’incontro» egli comunica ai giovani un messaggio chiave che sollecita a creare ponti, a tessere relazioni, a chiedere all’altro con delicatezza disponibilità e apertura a dialogare, a entrare in sintonia e in confidenza reciproca. E lui i giovani li conosce con il cuore, trovando con immediatezza una consonanza reciproca, aprendosi all’altro con confidenza («Vi farò una confidenza...», «Voglio parlarvi da persona a persona...»), stimolando la capacità di porsi domande e, nello stesso tempo, tentando di rispondere a esse con semplicità, con un linguaggio diretto e chiaro.
Ci chiediamo: come li conosce? Con quali coordinate concettuali egli legge e interpreta la condizione giovanile? La sua conoscenza non si può ricondurre a una mera rassegna di analisi sociologiche, che seppure necessarie tuttavia potrebbero indurre alla creazione di stereotipi o visioni pregiudiziali con cui si corre il rischio di incasellare i comportamenti dei giovani, perdendo di vista l’essenziale e cadendo vittime della semplificazione di una realtà che si presenta sempre complessa e articolata. Non si tratta evidentemente di una conoscenza di carattere puramente scientifico, pur presupponendola, né di una conoscenza basata su standard preconfezionati. La sua attenzione è orientata da una profonda – e soprattutto «esperienziale» – conoscenza delle generazioni giovanili che promana dall’ascolto, un ascolto sincero e rispettoso, non giudicante e accogliente. E ciò è dovuto principalmente a una naturale sintonia, malgrado la sua età, con le problematiche e i bisogni dei giovani, oltre che da una sua particolare sensibilità alla loro richiesta di aiuto e di vicinanza.
Papa Francesco non ha assolutamente la pretesa di interpretare, né di analizzare, quasi al microscopio, la complessa situazione giovanile, ma – come ha affermato in diverse circostanze – preferisce sentire con il battito del loro cuore e il ritmo della loro mente. Il suo accostarsi al mondo dei giovani si fonda su un atteggiamento veramente empatico che gli consente di entrare in dialogo, «mettendosi accanto» con una prossimità tale da essere percepita chiaramente dai giovani che avvicina. Ed è proprio su tale prossimità che egli, fin da quando era incaricato della formazione dei giovani gesuiti in Argentina, ha puntato in un’ottica formativa, nella convinzione che l’essere vicino alle persone povere forma il cuore del sacerdote.
Per comprendere a fondo la realtà – è questa la sua convinzione – occorre muoversi dalla posizione centrale di calma e di pace verso le aree periferiche, senza cadere nella tentazione di «addomesticare le frontiere» portandole verso di noi per verniciarle un po’ e addomesticarle. (...)
Cosa chiede papa Francesco ai giovani? Le direzioni dell’educare, le proposte e gli appelli che rivolge ai giovani sono molteplici, tuttavia si possono sintetizzare in alcuni elementi essenziali, che trovano il loro significato più profondo nel contesto del dialogo in cui prende forma una relazione educativa di crescita reciproca. E ciò è possibile soprattutto attraverso l’accompagnamento personale dei processi di crescita, fondato sull’arte di ascoltare che introduce gradualmente le persone alla piena appropriazione del mistero. Parafrasando alcune delle espressioni tipiche presenti nei discorsi rivolti ai giovani, vorrei far emergere alcuni tratti di un percorso educativo e pastorale che potrebbero costituire una pista per l’elaborazione di una proposta formativa.
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Giuseppina Del Core
Preside della Facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium, Roma
Vedi qui la scheda del libro: https://www.dehoniane.it/9788810203965-l-educazione-secondo-papa-francesco