UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Educare alla pace nel villaggio globale

Un libro curato da teologo morale Giovanni Emidio Palaia
16 Ottobre 2020

Nel patto educativo globale voluto da papa Francesco c’è una parola decisiva che rimanda a un compito altrettanto fondamentale, l’educazione alla pace. Che non vuol dire solo dialogo, comunque importantissimo, ma scelta per proteggere la casa comune, promozione umana, scelte di fraternità. È il compito che si è posto anche don Giovanni Emidio Palaia, docente di teologia morale alla Lumsa, e curatore del volume Il villaggio dell’educazione (Lumsa-Cittadella Editrice). Un testo sollecitato dallo stesso monsignor Vincenzo Zani, segretario per l’Educazione cattolica, per accompagnare e approfondire il lancio della nuova alleanza educativa. Il libro è stato presentato l’altra sera alla Pontificia Accademia Mariana Internazionale nel corso di una tavola rotonda a cui hanno preso parte tra gli altri, oltre allo stesso Zani, il ministro per la famiglia, Elena Bonetti, quello per l’università e la ricerca, Gaetano Manfredi, il sindaco di Roma, Virginia Raggi, il presidente del Forum delle famiglie, Gigi De Palo, numerosi rettori e studenti delle Università romane.

Il libro, ha spiegato Palaia, «nasce da un incontro di credenti: il rabbino Giuseppe Momigliano di Genova, una credente musulmana, Shahrzad Houshmand Zadeh, l’imam di Trieste, Nader Akkad e l’amministratore apostolico del patriarcato latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa». Un incontro, tra figli spirituali di Abramo, che – proprio in relazione all’urgenza di condividere un nuovo patto educativo – ha un grande significato profetico. A parere di don Palaia si tratta di «un piccolo ponte di speranza» che doniamo a tutti i credenti in Dio che cercano la pace e la fraternità tra gli uomini, e anche agli uomini e alle donne di questo tempo che, nonostante tutto, pur non avendo ricevuto la fede, guardano con simpatia alle religioni e cercano una strada per conoscerle». Importante innanzi tutto uno stile di ascolto, di rispetto e di condivisione. E poi l’opportunità di riflettere insieme su un dato comune, che lega i diversi approcci confessionali: l’uomo è creatura di Dio nelle tradizioni ebraica, cristiana e musulmana.

Il rimando è anche alla dichiarazione congiunta firmata da papa Francesco e il grande imam di al-Azhar Ahmad al-Tayyeb, il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi, che si sono collegati idealmente all’incontro tra il Poverello di Assisi e il sultano, otto secoli fa. Gesto che nel libro viene ricordato per segnalare anche agli uomini e alle donne del nostro tempo una preziosa eredità verso la pace, la giustizia e la convivenza della famiglia umana. Sono alcuni passaggi che don Palaia, esperto di etica della politica, ha anche mutuato dai grandi nomi della nostra tradizione, da De Gasperi a La Pira, nel cui pensiero l’amore per la casa comune viene declinato come amore per il luogo in cui si vive. Ma alla luce di un respiro di fraternità che abbraccia tutti i gli uomini. «Sono stati proprio gli studenti – osserva ancora il teologo – a lavorare su questi testi e a condividere un impegno che va alla radice stessa del patto educativo. Il livello istituzionale è importante – fa notare – ma se poi questa idea non viene fatta propria da famiglie, scuole, università e altre agenzie educative, rischiamo di non riuscire a concretizzare tanti spunti preziosi, a cominciare da quella straordinaria intuizione di papa Francesco che è il villaggio educativo».

Nel libro c’è anche un capitolo dedicato all’educazione alla bellezza che prende spunto dalla Cappella Sistina. In particolare il teologo si sofferma sull’immagine più rivoluzionaria di Michelangelo. Le dita del Padre e di Adamo: «Il dito di Dio, e il suo braccio – fa notare – costituiscono la mediazione attraverso la quale viene trasmessa la vita». Un percorso educativo capace di incidere nella complessità dei nostri giorni, avrebbe bisogno della stessa, dirompente scintilla.

Luciano Moia

Avvenire, 16 ottobre 2020