Giovedì 2 maggio Villa Pallavicini è stata invasa da una folla di studenti ed insegnanti per la seconda edizione della «Festa dei Doposcuola». Il tutto ha avuto inizio nel primo pomeriggio: nella zona di accoglienza a loro riservata (il mitico gazebo) gli studenti dei 21 doposcuola presenti (per circa trecentocinquanta ragazzi di elementari e medie) hanno ricevuto un «kit operativo» costituito da un sacchetto di carta con strisce di stoffa di vari colori (rosso, blu, giallo, verde) ad identificare la loro appartenenza ai vari doposcuola, da indossare durante i giochi finali e alcuni post–it su cui scrivere eventualmente un pensiero da dedicare all’Arcivescovo e da affiggere al «cartellone–albero».
Il primo atto si è svolto sul palco, approntato per l’occasione. Qui Carla Brighetti (che ha insegnato ai presenti, testo alla mano, la canzone da cantare poi tutti assieme), Fulvio Carpanelli (che si è esibito con le mitiche ocarine) ed Elena Bovina hanno fatto animazione in attesa dell’arrivo dell’Arcivescovo e del Provveditore. Al suo arrivo, monsignor Zuppi ha rivolto il suo saluto a tutti i partecipanti ed ha sottolineato l’importanza della loro presenza in una festa «di comunità».
Per finire con un simbolico «taglio del nastro» i ragazzi si sono spostati nel grande campo centrale, suddiviso in quattro aree di gioco. Quattro aree per quattro giochi, i più classici: corsa nei sacchi, tiro alla fune, staffetta, palla prigioniera… in cui le squadre dei vari colori si sono scatenati. Poi sotto il tendone ad affrontare l’ultima fatica, la merenda, offerta da uno sponsor d’eccezione, Felsinea ristorazione. Naturalmente nessuno è tornato a casa a mani vuote. Ad ognuno è stato regalato uno zainetto, dono di Emilbanca, e alcuni libri per una sana e proficua lettura. Per il saluto finale, un volo di palloncini, anche questi colorati.
Paolo Zuffada
Bologna Sette, 12 maggio 2019