La Regione Lombardia taglia i fondi per il diritto allo studio, ma l’Università Cattolica vara una manovra straordinaria per garantire una borsa di studio a tutti gli studenti idonei, meritevoli e bisognosi. A fine giugno, dal Pirellone hanno comunicato che, per l’anno accademico 2017-2018, i fondi a disposizione coprivano appena l’80% delle borse di studio. Praticamente, dei 9,6 milioni di euro necessari a finanziare le 2.837 borse di studio degli aventi diritto, dalla Regione ne sono arrivati ap- pena 8 milioni. Il restante milione e 600mila euro è stato integrato dall’ateneo (1,2 milioni) e dal suo ente per il diritto allo studio Educatt (400mila euro). Uno sforzo importante, il più consistente degli ultimi anni, che permetterà di coprire così anche le seicento borse di studio che, altrimenti, non sarebbero state assegnate, nonostante l’idoneità degli studenti. Dal 2011 ad oggi, per coprire ogni anno tutti gli studenti idonei non beneficiari, l’Università Cattolica ha investito più di 6 milioni di euro.
«Per l’università è un impegno economico considerevole – ricorda il prorettore e presidente di Unicatt, Antonella Sciarrone – tenuto conto che, gli studenti idonei, non pagano nemmeno le tasse universitarie e hanno diritto a un pasto gratuito al giorno».
Gli importi delle borse di studio variano da un minimo di 1.880 euro a un massimo di 5.139 euro, con una media di 3.400 euro. Due i criteri di definizione degli importi: la condizione dello studente (in sede, fuori sede o pendolare) e tre diverse fasce di reddito. Nello specifico, i 597 idonei non beneficiari, di tutte le sedi della Cattolica, sono in prevalenza fuori sede (236), seguono i pendolari (149) e gli studenti in sede (99). Per la sola sede di Milano, si tratta di 350 studenti: 70 in sede, 131 pendolari e 149 fuori sede.
«Siamo soddisfatti dell’impegno che, anche quest’anno, l’università ha messo in campo per il diritto allo studio – sottolinea Margherita Bertani, studentessa di Lettere e rappresentante degli studenti nel consiglio di amministrazione di Unicatt –. Questi sforzi, però, non sono sufficienti a finanziare completamente il diritto allo studio, materia che, per Costituzione, è di competenza regionale. Con questi continui tagli ai finanziamenti, la Lombardia lascia sola l’Università Cattolica e i suoi studenti».
Anche per il futuro, le preoccupazioni non mancano, ricorda il prorettore Sciarrone. «A fine anno scade la convenzione con la Regione – spiega – e, per il momento, insieme alle altre università lombarde, abbiamo ottenuto la costituzione di un tavolo tecnico senza però alcuna data di convocazione. Considerato che siamo già a metà luglio, non abbiamo poi molto tempo per definire i criteri di attribuzione delle borse di studio. Quindi, sì, per il futuro qualche preoccupazione c’è».
Paolo Ferrario
Avvenire, 14 luglio 2018