UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

De La Salle, la modernità della sfida educativa

Fu il fondatore dei Fratelli delle scuole cristiane a puntare sulla formazione integrale dei ragazzi e degli insegnanti. Intervista a fratel Petti
6 Aprile 2022

Un «gigante dello spirito» e un «profeta dell’educazione». Sta in queste due definizioni la figura e l’opera di san Giovanni Battista de La Salle, fondatore della congregazione dei Fratelli delle scuole cristiane, di cui domani ricorre la memoria liturgica. A parlare è fratel Donato Petti, direttore di Rivista lasalliana, che sottolinea come il suo fondatore abbia «contribuito in maniera determinante a dare risposta alle sfide educative in Francia, tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700, acquisendo un posto indiscusso nella storia dell’educazione cristiana».

In realtà i meriti di de La Salle vanno ben oltre l’educazione cristiana, avendo disegnato un modello di scuola moderna che solo più di un secolo dopo verrà considerata come la strada maestra. È ancora fratel Petti ha sottolineare che «le sue scuole erano gratuite, centrate sulla formazione integrale della persona. Introdusse nell’apprendimento il 'metodo simultaneo', dividendo gli alunni in classi, secondo l’età, in sostituzione del 'metodo individuale'. Non solo: privilegiò nell’insegnamento la lingua materna (il francese nel suo caso) invece del latino, che all’epoca era utilizzato negli studi. Fu l’ideatore dell’insegnamento a indirizzo tecnico, commerciale e professionale».

E come accadde per molti santi che hanno avuto nell’educazione il proprio carisma, anche san Giovanni Battista de La Salle, «si prese cura dell’educazione di giovani condannati alla reclusione e dei figli dei nobili irlandesi rifugiati in Francia». Ma a rendere decisamente «moderno» l’approccio educativo messo in campo dal sacerdote francese, vi è anche, sottolinea fratel Petti, «il suo impegno nella formazione professionale, morale e spirituale degli insegnanti. Suo merito peculiare è di aver dato dignità alla professione degli educatori, istituendo specifici 'Centri di formazione',

chiamati 'Seminari per i maestri di scuola'». L’attenzione a studenti e docenti, nasce nel santo sacerdote francese, dal forte senso «di missione» che «de La Salle ha sempre attribuito all’educare». «De La Salle – ricorda fratel Petti – paragona la missione dell’educatore cristiano a quello del sacerdote: entrambi, per vocazione, compiono il rispettivo ministero per la propria santificazione e per quella delle persone affidate alle loro cure pastorali». Da qui l’invito che il santo francese faceva ai suoi docenti a «dedicare la propria vita all’istruzione e alla formazione dei loro alunni, come collaboratori di Gesù all’opera della salvezza dell’umanità», ritenendo che «svolgono un autentico apostolato, consumando la vita nell’esercizio del proprio ministero educativo, rispondendo con zelo ardente alla chiamata di Dio per lavorare nella sua vigna alla salvezza delle anime dei ragazzi».

Dunque «vocazione» ed «educazione» sono le caratteristiche che de La Salle attribuisce a un educatore cattolico. «La missione educativa, per san Giovanni Battista de La Salle – spiega fratel Petti –, rappresenta un autentico 'ministero' della Parola. Gli insegnanti cristiani, in quanto 'discepoli di Gesù', hanno la missione di annunciare apertamente il Vangelo con fede e zelo, sosteneva il fondatore». Insomma «paragona la missione dell’educatore cristiano a quello del sacerdote: entrambi, per vocazione, compiono il rispettivo ministero per la propria santificazione e per quella delle persone affidate alle loro cure pastorali». Non a caso Pio XII il 15 maggio 1950 lo ha proclamato «patrono degli insegnanti cattolici». Nel corso dei secoli le scuole lasalliane nel mondo hanno operato per formare buoni cristiani e buoni cittadini, ma soprattutto persone complete. Temi che probabilmente saranno al centro della riflessione che la congregazione dei Fratelli delle scuole cristiane celebrerà nel suo 46° Capitolo generale, convocato dal 1 al 22 maggio prossimi nella casa generalizia a Roma.

Enrico Lenzi

Avvenire, 6 aprile 2022