UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Dare ragione di ogni scelta. Servono testimoni di cui fidarsi»

Coinvolto nel percorso “Giovani e Vescovi” delle Diocesi della Lombardia, parla Giacomo Grassi, docente in un liceo di Milano
27 Gennaio 2022

Dai banchi di scuola ai dialoghi in Duomo, per portare ai vescovi ciò che osserva tra i suoi studenti. Giacomo Grassi, 25 anni, insegna italiano e latino in un liceo di Milano e si confronta con gli adolescenti proprio sugli Affetti. «Emerge spesso una grande paura di impegnarsi veramente in una relazione, di amore o di amicizia – spiega il professore –. È più facile avere rapporti 'usa e getta' che finiscono nel momento in cui si scoprono i difetti dell’altro». D’altra parte, però, «vedo nei miei studenti anche una grande voglia di autenticità: tanti cercano un rapporto di vera fiducia con i professori». Le sue osservazioni trovano riscontro nelle parole degli altri partecipanti a Giovani e Vescovi. Per questo, dice Giacomo, «è importante portare ai giovani le testimonianze di chi vede nel difetto dell’altro un’occasione, non un ostacolo, e di chi non ha paura del 'per sempre'».

L’insegnante aveva raccontato in Duomo anche un’altra esperienza che vive quotidianamente a scuola: «Per farmi ascoltare devo spiegare bene le motivazioni che stanno dietro alle mie parole, altrimenti i miei alunni mi devastano. È un meccanismo che vale per tutti gli ambiti, anche fuori dalla scuola». Giacomo ha quindi chiesto ai vescovi che la Chiesa spieghi le «ragioni» che stanno alla base della sua visione degli affetti. «Questo permette di fidarsi e affidarsi – continua il giovane prof –. Per me è stato così, ho sempre seguito persone che su questo tema avevano giudizi affascinanti, comprensibili e credibili». Una delle sfide che Giacomo vede per la Chiesa di oggi è proprio formare educatori che siano innanzitutto testimoni. «Il nostro modo di relazionarci con gli altri può mostrare una Chiesa bella e pienamente umana. La fede è sempre pertinente alla vita – conclude –, posso giocare a calcio, insegnare e fare tante attività portando con me questa bellezza». (C.V.)

Avvenire, 26 gennaio 2022