UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Dante è vivo, a settecento anni dalla morte

Un documentario sull’attualità del pensiero di Dante Alighieri, ad opera dell’Ufficio per la Cultura e l’Università della diocesi di Roma
24 Marzo 2021

“Dante è vivo. A 700 anni dalla morte” è il titolo del documentario realizzato dall’Ufficio per la Cultura e l’Università e dall’Ufficio per la Pastorale del Tempo libero, del Turismo e dello Sport del Vicariato di Roma.

Pubblicato su YouTube il 22 marzo 2021, è visibile a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=eMeqW5KwM30

Protagonista del video è mons. Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la cultura e l’università, a cui si alternano i contributi di personalità del mondo della cultura, dell’arte e delle istituzioni, legate da un unico filo conduttore: l’attualità del pensiero di Dante Alighieri. Tra gli altri, ne parlano il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; Marta Cartabia, ministro della Giustizia; Franco Nembrini, saggista e pedagogista; Lina Bolzoni, professore emerito Scuola Normale Superiore di Pisa; Marco Cursi, docente all’Università Federico II di Napoli; Enrico Malato, vicepresidente della Casa di Dante a Roma; il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo; l’illustratore Gabriele Dell’Otto.

Il documentario vuole essere «per tutti», sottolinea monsignor Lonardo. «È pensato sia per gli intellettuali – spiega –, che possano capire che Dante va presentato come una delle figure più vive nella storia dell’uomo, ma anche per le persone semplici, che possano avere delle chiavi per accostarcisi». Di Alighieri, infatti, spesso si parla «quasi per fargli le pulci, per valutarlo e interpretarlo – prosegue –, mentre l’atteggiamento giusto da avere dinanzi a Dante è quello di esserne discepoli, capire che lui insegna a noi. Questo documentario vuole essere anche una provocazione per le scuole e per gli insegnanti: la poesia ci apre a un nuovo sguardo, a un diverso punto di vista sul mondo, a maggior ragione la poesia suprema, come quella di Dante». Di solito «si parla di Ulisse e di Paolo e Francesca – evidenzia Lonardo –. Ad esempio non tutti sanno che Dante ebbe una figlia, Antonia, che si fece suora e prese il nome di suor Beatrice. O ancora, che Giuseppe Mazzini riprese un testo di Ugo Foscolo dedicato alla Divina Commedia nel quale si firmò semplicemente “un italiano”, e riteneva Dante come uno dei precursori del Risorgimento e dell’unità d’Italia».

Lonardo è ripreso nel Casino Massimo Lancellotti, in particolare nella stanza dedicata a Dante, ricoperta dagli affreschi dei Nazareni che illustrano la Divina Commedia. Le riprese e il montaggio sono a cura di don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio per il tempo libero, il turismo e lo sport; Francesco d’Alfonso è direttore di produzione e curatore delle musiche, mentre Annalisa Maria Ceravolo è segretaria di produzione e curatrice della fotografia.