UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Crocifisso e laicità: ma c’è davvero conflitto?

Sulla rivista online VP Plus un intervento della giurista Anna Sammassimo
13 Luglio 2021

È in contrasto con il principio di laicità dello Stato italiano l'esposizione, in un luogo pubblico, di un simbolo religioso, qual è, appunto, il crocifisso? Se lo chiede, sulle pagine della rivista digitale VP Plus, Anna Sammassimo, ricercatrice di Diritto canonico ed ecclesiastico all’Università Cattolica di Milano e avvocato della Curia Romana.

Dopo aver richiamato il caso su cui si pronuncerà a breve la Corte di Cassazione, Sammassimo articola la sua riflessione citando la Costituzione e i precedenti interventi del Consiglio di Stato. “Certo sarebbe paradossale – scrive l’autrice – che proprio nel momento in cui l’Italia sperimenta una situazione di pluralismo e di multiculturalismo, il Giudice italiano ritenga che il crocifisso, elemento da sempre presente nella nostra identità, religiosa e culturale, debba essere rimosso dalle aule scolastiche perché in grado di ledere la coscienza di chi non crede o crede ad altro”.

Il crocifisso, com’è pacificamente riconosciuto, prosegue, “non impedisce affatto che a scuola sia garantito e promosso il libero confronto delle idee e delle diverse visioni del mondo, anche religiose. Come ha sottolineato la Grand Chambre, la natura ‘passiva’ del simbolo vale ad escludere che possa far cadere in errore l’alunno, in una fase delicata della sua formazione e non dotato dello spirito critico proprio di una persona adulta e matura: a maggior ragione bisogna escludere che possa cadere in errore l’insegnante, certamente non privo delle suddette qualità”.

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