UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Con lo sport alle elementari si educa un’Italia migliore

Si parte dal prossimo anno scolastico. Protocollo con il comitato paralimpico
19 Aprile 2022

L’educazione motoria entra a pieno titolo alla scuola primaria, con un insegnante dedicato. La novità, prevista dall’ultima legge di Bilancio, scatterà dal prossimo anno scolastico 2022-2023 e riguarderà circa 25mila quinte elementari, che saranno le prime a sperimentare l’“ora di ginnastica”. Gli insegnanti interessati saranno circa 2.200 e, a questo riguardo, il ministero dell’Istruzione sta predisponendo il concorso per 2.247 docenti. L’educazione fisica nella primaria è una materia prevista dall’ordinamento, ma il suo insegnamento è stato negli anni delegato ai tutor, figure fuori dall’organico, spesso al lavoro in forma indiretta.

«È un’importante novità, attesa nel mondo della scuola, che riguarda il benessere psicofisico e lo sviluppo dei nostri bambini e delle nostre bambine», sottolinea il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Soddisfazione è espressa anche dalla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali: «Scuola e sport camminano insieme sin dai primi anni scolastici, per contribuire a formare una società e un Paese migliori».

Condizione che passa necessariamente anche dall’inclusione degli alunni disabili nelle attività sportive promosse a scuola. A questo riguardo, sempre ieri il ministero dell’Istruzione ha firmato un Protocollo d’intesa con il Comitato italiano paralimpico. Il Protocollo, di durata triennale, individua programmi e interventi per l’attuazione di attività motorie, sportive e ludico-motorie con l’obiettivo di rinforzare e potenziare le competenze delle studentesse e degli studenti con disabilità, anche per recuperare la socialità e accompagnare nel superamento delle difficoltà indotte dalla crisi pandemica. Saranno organizzate, inoltre, attività nazionali e territoriali per diffondere progetti anche in relazione alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del bullismo, all’adozione di corretti stili di vita, all’educazione stradale, al riconoscimento dei valori del fair play, all’acquisizione di comportamenti basati sul rispetto, sul contrasto al tifo violento, al doping e al disagio giovanile, all’integrazione e inclusione attraverso lo sport.

«Le nostre ragazze e i nostri ragazzi imparano a scuola a giocare di squadra, misurandosi con le sfide delle discipline sportive», ricorda il ministro Bianchi. E il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli sottolinea che il Protocollo «dá un forte impulso alla promozione e alla diffusione nelle scuole dello sport quale strumento di cultura, inclusione e integrazione» e rappresenta «una diversa percezione della disabilità e dunque un contributo significativo per la crescita del nostro Paese dal punto di vista civile e sociale».

Paolo Ferrario

Avvenire, 14 aprile 2022

(foto www.comitatoparalimpico.it)