UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Cassano all’Ionio, qui studiare è coltivare sogni

Un palazzo diocesano è diventato strumento per costruire il futuro di ragazzi provenienti da contesti di fragilità
19 Maggio 2024

Un palazzo della diocesi in un quartiere centrale di Cassano all’Ionio, comune calabrese di circa 17mila abitanti in provincia di Cosenza, diventa uno strumento per costruire il futuro di bambini e adolescenti, provenienti da famiglie in stato di fragilità economica e sociale. Il progetto «L’appetito vien studiando», attivato grazie al contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, in sinergia con l’équipe del progetto socio-educativo per minori della Caritas diocesana, offre uno spazio di studio, formazione e aggregazione ai tanti giovani che abitano il centro storico della città e che rischiano di finire nelle maglie della criminalità organizzata. È un cantiere educativo sempre aperto, in continua evoluzione, che cerca di reinventarsi indirizzando la sua attenzione alle necessità e alle varie emergenze che man mano affiorano nel contesto di riferimento.

«Abbiamo avvertito la necessità - sottolinea don Mario Marino, direttore della Caritas diocesana - di promuovere un cambiamento. Per questo abbiamo deciso di scendere in campo con il nostro impegno, la nostra determinazione e soprattutto con il nostro coraggio. Non possiamo più permetterci di delegare. Noi per primi dobbiamo essere disposti a lavorare affinché la bellezza, di cui siamo circondati e che troppo spesso osserviamo con occhi carichi di pregiudizi e di rassegnazione, venga in qualche modo tutelata e difesa». All’interno del centro socio-educativo, i ragazzi, grazie al lavoro di educatori, operatori e istruttori, crescono insieme, studiano e si formano attraverso doposcuola, laboratori e attività sportive, in un luogo sicuro e lontano dalle tentazioni della malavita, sempre più diffusa nel cuore della città.

«Uno degli obiettivi primari de “L’appetito vien studiando” - spiega Angela Marino, responsabile del progetto - è quello di educare i minori al riconoscimento, all’accettazione, al rispetto e all’individuazione delle esigenze di tutti, di chi ha bisogni differenti dai propri e si trova a vivere una condizione diversa. Realizzata in collaborazione con le parrocchie del centro storico, l’iniziativa si basa, come suggerisce il titolo, su due momenti fondamentali: l’appetito, ossia la mensa, e il doposcuola con le attività laboratoriali. In questo modo cerchiamo di supportare i giovani nel quotidiano spingendoli al raggiungimento dei loro obiettivi». Sono una quarantina i ragazzi coinvolti annualmente nel progetto che vengono così recuperati dalla strada ed estromessi dai pericolosi circuiti malavitosi attraverso un’accoglienza e accompagnamento lungo tutto l’arco della scuola primaria e secondaria di primo grado. I bambini e i ragazzi, dai 6 ai 14 anni, vengono guidati e indirizzati a restare nel solco di una vita sana e operosa, da proseguire secondo i principi cristiani e, quindi, nel pieno rispetto del vivere civile.

L’Avvenire di Calabria, 19 maggio 2024