UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Cammino sinodale, l’assemblea diocesana in un liceo

A Treviso la scelta di incontrarsi al di fuori dei tradizionali spazi ecclesiali. Il vescovo Tomasi: “Il nostro mondo ha bisogno di Chiesa”
14 Novembre 2022

«Se la Chiesa è così, è bella. E se la Chiesa è così, il nostro mondo ha bisogno di Chiesa»: è con queste parole che il vescovo di Treviso, Michele Tomasi, ha concluso l’assemblea sinodale diocesana che ha dato avvio al secondo anno di ascolto del percorso della Chiesa italiana nelle scorse settimane. «Cercate sempre il bene tra voi e con tutti» (1 Tessalonicesi 5,15) il “dato” al pomeriggio di lavori, a indicare il desiderio di essere Chiesa che sa ascoltare, che cambia anche, che non si nasconde le fatiche, ma che cammina insieme, come Corpo di Cristo, dietro al suo Signore, e desidera condividere con tutti il cammino. E rispondeva a questa ispirazione anche la scelta di ritrovarsi al di fuori dei tradizionali spazi ecclesiali, all’interno del liceo scientifico statale Da Vinci.

Oltre 300 persone, laici, presbiteri, religiosi, consacrate, rappresentanti delle comunità cattoliche straniere e di altre confessioni cristiane, persone provenienti dalla società civile, dal mondo delle professioni e dall’impegno politico, rispondendo all’invito del vescovo, divisi in 41 gruppi, hanno vissuto ciascuno due momenti di ascolto e di narrazione. Una trentina i giovani che si sono messi in gioco nei diversi tavoli.

L’iniziativa era pensata sia come “restituzione” di un lavoro di ascolto che ha coinvolto ottomila persone in tutta la diocesi nei primi mesi dell’anno, sia come inizio del secondo anno di ascolto previsto dal cammino sinodale. «Oggi facciamo cantiere, in un esercizio di rilancio dell’attitudine all’ascolto e della disponibilità a narrare. Ascoltare significa fare spazio a quello che Altro e altri hanno da comunicarci. E questo è già essere Chiesa» ha detto il vescovo ai convenuti.

Dieci i tavoli tematici che facevano riferimento ai tre “cantieri di Betania”: dall’ascolto e collaborazione con il territorio, all’accoglienza delle nuove famiglie, dei giovani e delle povertà. E poi i temi della sinodalità e degli organismi di partecipazione, con un’attenzione particolare alla reciprocità e corresponsabilità tra presbiteri, fedeli laici e persone consacrate, insieme a quello delle strutture al servizio della missione; e infine, la relazione tra Parola e servizio.

Ora l’équipe sinodale darà forma a degli strumenti di ascolto che saranno messi a disposizione da gennaio. Parrocchie, associazioni, gruppi potranno attivare dei piccoli “cantieri di ascolto” o esperienze “laboratoriali” in ambienti diversi, anche buttando giù i confini, come ha suggerito il vescovo, che nella Messa conclusiva della peregrinatio delle spoglie di santa Bertilla Boscardin, ha riconosciuto in lei, donna capace di vicinanza e ascolto, il modello per il cammino sinodale diocesano.

Alessandra Cecchin

Avvenire, 12 novembre 2022