UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Azzardo, in Lombardia a rischio 19mila studenti

Uno studio Espad fotografa i ragazzi tra i 15 e i 19 anni con un profilo di «gioco problematico» che potrebbe sfociare anche nella dipendenza
19 Aprile 2024

È come se fosse un piccolo paese di provincia, invisibile però nei fatti. Ma la piaga del gioco d’azzardo patologico è invece diffusa capillarmente sul territorio, anche in Lombardia, e contagia sempre più i giovani: in tutta la Lombardia sono infatti circa 19mila gli studenti con un profilo di “gioco problematico”, cioè con un comportamento legato all’azzardo che mette a rischio la salute, sul crinale scivolosissimo che porta – o ha già portato – alla dipendenza. Lo racconta l’ultimo studio Espad, la ricerca periodica sui comportamenti a rischio tra gli studenti dai 15 ai 19 anni, in sostanza quelli delle scuole superiori, con dati riferiti al 2023. In tutta Italia gli adolescenti a rischio sono 120mila, in Lombardia l’incidenza del fenomeno è del 4,8% sul totale degli studenti 15-19enni: tradotto in concreto, sono appunto circa 19mila gli studenti lombardi a rischio.

Numeri che graffiano e fanno riflettere, presentati nei giorni scorsi nel convegno milanese del progetto “La trappola dell’azzardo” promosso da Bper Banca e dall’associazione Avviso Pubblico, che raccoglie amministratori locali impegnati sui temi della legalità. «I consumi di gioco d’azzardo dopo la pandemia sono tornati a crescere in maniera importante soprattutto grazie alla raccolta del Gioco online – ha spiegato Sabrina Molinaro, dirigente di ricerca del Laboratorio di Epidemiologica sociale Ifc-Cnr -. Il gioco è tornato a crescere anche tra gli studenti minorenni e di conseguenza ha ripreso a crescere fra i minori anche il gioco problematico. Il mondo azzardo, tra i giovanissimi, sembra poi strettamente collegato a quello dei videogiochi: diffusissimi tra gli studenti. Fenomeno che sembra interessare soprattutto i minorenni e avvicinarli al gioco d’azzardo problematico».

La Lombardia conserva peraltro dei primati poco virtuosi, secondo gli ultimi dati disponibili è la prima regione per “raccolta” (cioè per quanto si gioca): oltre 7,3 miliardi di euro all’anno solo nel “gioco fisico”, cioè tra slot machine, bingo, lotterie e scommesse, con altri 8,6 miliardi di euro per il gioco online. In totale fanno quasi 16 miliardi di euro finiti nel mare magnum dell’azzardo in un anno, quasi 44 milioni di euro al giorno. Tutti i giorni.

«Conoscere approfonditamente l’aspetto patologico e criminale del gioco d’azzardo è la prima forma di prevenzione che si può attuare per garantire la salute e la sicurezza dei cittadini, a partire dai giovani», sottolinea Fabio Bottero, coordinatore regionale di Avviso Pubblico e sindaco di Trezzano sul Naviglio. Nella prevenzione del fenomeno si mettono in gioco anche le banche: « Il gioco d’azzardo patologico registra numeri davvero preoccupanti – rileva Giovanna Zacchi, responsabile del servizio Esg Strategy di Bper Banca -. Vogliamo essere protagonista nel sensibilizzare al massimo le persone sui temi dell’educazione finanziaria e dei rischi derivanti dal gioco d’azzardo».

Ma non c’è solo l’azzardo tradizionale: «Il web – spiega lo psicoterapeuta Riccardo Marco Scognamiglio – si è trasformato tutto in un gioco. Social network, siti d’acquisto e app di incontri rispondono agli stessi meccanismi psicologici del gioco d’azzardo. Risultato: non riusciamo a staccarci dal web così come dalle slot machine. Le nuove generazioni, nate e cresciute nell’era digitale, sono di certo quelle più colpite». «A preoccuparci sono i giovanissimi – confida Cristina Perilli, psicoterapeuta dell’Asst Santi Paolo e Carlo -. i minorenni, purtroppo, continuano a non arrivare ai servizi degli sportelli. Tuttavia la fascia di popolazione dai 18 ai 24 è più sensibile: frequentano gli sportelli per chiedere informazioni soprattutto su come comportarsi. Così come fanno anche molti genitori e addirittura fratelli, sorelle maggiori, amici e anche insegnanti che vengono a chiedere consigli».

Luca Bonzanni

Avvenire Milano, 14 aprile 2024