UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Abilitazione anche per i prof delle paritarie

La «svolta storica» prodotta da un emendamento alla legge PA bis. La soddisfazione delle associazioni
31 Luglio 2023

I docenti precari delle scuole paritarie avranno la possibilità di abilitarsi senza più essere costretti a partecipare ai concorsi statali. E potranno essere assunti a tempo indeterminato dalle stesse scuole paritarie che, così, vedranno interrompersi la drammatica emorragia di personale docente degli ultimi anni. È questa la «svolta storica», che riguarda oltre 15mila insegnanti, impressa dall’approvazione definitiva di un emendamento alla legge 75/23, il cosiddetto PA bis, da parte della maggioranza di governo nel corso dell’ultima seduta delle Commissioni riunite I e XII della Camera.

In sostanza, come per gli insegnanti delle scuole statali, i docenti delle paritarie con almeno 36 mesi di servizio, anche non continuativi, negli ultimi cinque, di cui uno almeno nella classe di concorsi per cui chiedono l’abilitazione, avranno la possibilità di ottenerla conseguendo 30 Crediti formativi universitari (Cfu), anziché i 60 previsti dalla riforma del reclutamento. «Inoltre – spiega una nota del Ministero dell’Istruzione e del Merito – poiché l’avvio dei percorsi abilitanti necessiterà di tempo per entrare a pieno regime e soddisfare, anno per anno, la richiesta di abilitazioni da parte di tutti gli interessati, si prevede che per i prossimi tre anni, nei casi in cui non si renda possibile l’iscrizione ai percorsi abilitanti per difetto dell’offerta formativa, ai soli fini delle procedure di riconoscimento delle scuole paritarie, si possa prescindere dal possesso dell’abilitazione da parte dei docenti che abbiano almeno tre anni di servizio negli ultimi dieci».

«Si è finalmente compiuto un significativo passo in avanti sulla strada della concreta attuazione della normativa sulla parità scolastica», scrive, in una lettera alle associazioni dei gestori e genitori delle scuole paritarie, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Che ha personalmente seguito l’iter di approvazione dell’emendamento, in stretto dialogo con le associazioni stesse. Che, ringraziando il Ministro, parlano di «risultato straordinario», in una nota dell’Agora della parità. «Per i nostri docenti si apre un nuovo orizzonte», prosegue l’Agorà. Che vede nella possibilità, per questi insegnanti, di essere assunti a tempo indeterminato, la garanzia della «continuità didattica ai loro studenti». E chiede al Ministro di intervenire anche per mettere fine «alle difficoltà degli ultimi anni, riscontrate dalle scuole statali e paritarie, a reperire insegnanti abilitati per la scuola dell’infanzia e primaria».

Per la Conferenza italiana Superiori Maggiori (Cism) e per l’Unione Superiore Maggiori d’Italia (Usmi), quello compiuto alla Camera è stato un «passaggio storico», che mette fine a una «palese ingiustizia» a danno di migliaia di insegnanti delle scuole paritarie e delle loro famiglie. «È stata compiuta una scelta di bene, di giustizia e di libertà», sottolineano Cism e Usmi, ricordando la necessità di portare a compimento anche «la riforma delle riforme che realizzi pienamente le tre libertà fondamentali: di scelta educativa per i genitori, di insegnamento per i docenti e di apprendimento per gli studenti». Un «sincero ringraziamento» al governo e, in particolare, al ministro Valditara è arrivato anche dal network di associazioni “Ditelo sui tetti”.

Era stato proprio durante un evento pubblico promosso dalla rete lo scorso 5 giugno a Milano, che Valditara aveva annunciato la presentazione dell’emendamento approvato in questi giorni. Che, per “Ditelo sui tetti”, è «espressione paradigmatica di una buona prassi, in piena logica sussidiaria, nata dall’incontro tra la propositività della società civile e l’operosità delle istituzioni, un dialogo costruttivo che si è tramutato in lavoro per il bene comune». Infine, «soddisfazione» anche dalla Cisl Scuola: «I percorsi abilitanti sono un obiettivo che inseguiamo da anni», ricorda la segretaria generale Ivana Barbacci.

Paolo Ferrario

Avvenire, 29 luglio 2023