È stata una lezione (rigorosamente online) sul legame inscindibile tra libertà e responsabilità, l’“Assemblea grande” convocata ieri mattina dalla Rete nazionale delle scuole per la pace, insieme ad una decina di associazioni, enti ed istituzioni scolastiche, in occasione della Giornata internazionale d’azione per i diritti umani. Scuole di tutta Italia e di ogni ordine e grado, hanno presentato i lavori fatti in classe, ma anche “a distanza” su temi sensibili come la cura dei più deboli, la tutela ambientale, il lavoro, la responsabilità personale nei confronti della società e la violenza contro le donne.
Dai bambini della scuola dell’infanzia agli studenti liceali, tutti hanno portato un contributo originale al dibattito, introdotto da un video della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, incentrato sulla necessità di «condividere diritti e doveri», avendo «cura e rispetto per il bene comune». Un invito agli studenti ad esercitare, in modo consapevole, «la responsabilità personale» è arrivato dalla viceministra Anna Ascani, mentre il coordinatore della Rete delle scuole per la pace, Aluisi Tosolini, ha ricordato i tanti percorsi di «educazione alla cittadinanza» in atto negli istituti. «La libertà senza responsabilità è un abisso e il regno dell’indifferenza, della devastazione e della morte», ha ammonito il coordinatore nazionale della Tavola della pace, Flavio Lotti.
All’ultima enciclica di papa Francesco “Fratelli tutti” ha fatto riferimento padre Antonello Fanelli del Sacro convento di Assisi, ricordando l’importanza di difendere i diritti umani «prendendosi cura gli uni degli altri» e il pedagogista Italo Fiorin ha invitato a «fare della fragilità la nostra forza» per uscire, possibilmente migliori, dall’esperienza della pandemia.
Direttamente ai ragazzi si è rivolto il presidente della Federazione nazionale della stampa, Giuseppe Giulietti: «Conservate il pensiero critico, non fatevi inquinare dall’odio degli altri», ha sottolineato, indicando come esempio un europeista appassionato come Antonio Mega-lizzi, giovane giornalista ucciso due anni fa a Strasburgo da un terrorista islamico.
La promozione della pace e dei diritti umani sono al centro dell’azione anche di RuniPace, la Rete delle Università italiane per la pace promossa dalla Crui, la Conferenza dei rettori, di cui fanno parte 49 atenei. «Nei duri mesi della pandemia – ha sottolineato il presidente Ferruccio Resta, presentando l’iniziativa – abbiamo visto inasprirsi le differenze economiche ed emergere difetti e conflitti delle nostre società. Ciò rende evidente e ancora più necessario il contributo di analisi e progettazione che solo le università e un approccio interdisciplinare possono fornire. La pace è un progetto che va sostenuto con le gambe solide della ricerca, della didattica e della terza missione».
«La crisi pandemica – ha aggiunto Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca – ha posto l’attenzione sul valore della formazione e della ricerca come bene comune e come grande strumento di riduzione dei divari, sia a livello nazionale che a livello globale. Una delle strategie del Ministero, in un momento di grande trasformazione tecnologica, è rafforzare il ruolo delle università nella promozione dei valori universali della tolleranza e dell’inclusione».
Paolo Ferrario
Avvenire, 11 dicembre 2020