L’ormai tradizionale evento di “ScuolaèVita”, indetto per la Giornata della Vita dall’Ufficio diocesano per la Pastorale scolastica della diocesi di Bologna, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna, si è svolto il 16 febbraio 2018, come sempre nel cinema teatro Antoniano. Al concorso dal titolo «Qual è la gioia della vita di oggi?», promosso dalla diocesi e dall’Usr hanno aderito 25 classi tra scuola primaria e media e, per la prima volta, anche una classe di catechismo ed alcuni gruppi di doposcuola. I partecipanti hanno prodotto diversi elaborati (video, cartelloni, disegni, canzoni, fotografie, rappresentazioni sceniche) nei quali la componente corale tra pari, tra bambini di età diversa, tra giovani e adulti, è emersa con grande entusiasmo. Il pensare, il progettare, il fare insieme, i momenti di condivisione sono stati motivo di gioia ancor prima del prodotto finale; gioia vera e contagiosa che ha accompagnato ogni gruppo sul palco dell’Antoniano per ricevere l’attestato in cui veniva riconosciuto il valore del lavoro, sottolineandone le peculiarità e l’unicità. Ad allietare la mattinata il prezioso contributo di Ansabbio e degli Ansabbiotti, che portano un sorriso ai bambini ospedalizzati, e dei membri di Textu (Teatro per tutti) che con il loro approccio interattivo hanno coinvolto i presenti e preparato una calorosa accoglienza all’arcivescovo Matteo Zuppi.
Prima di salire sul palco monsignor Zuppi si è piacevolmente intrattenuto coi bambini e i ragazzi in un clima festoso. «La gioia è la cosa più importante che c’è», ha detto in apertura l’Arcivescovo, accolto da una platea desiderosa di ascoltare e accogliere le sue parole. “La vita è gioia, sempre, anche quando accadono cose che ci fanno male» ha proseguito, coinvolgendo i ragazzi con un esempio concreto. «Chi di voi ha un nonno che non sta bene? – ha chiesto –. Quando andate a trovare il nonno che sta male, non appena vi vede lui è contentissimo. Ma dando la gioia al nonno, anche noi siamo contenti perché regalare gioia ci rende ancor più felici che riceverla».
Monsignor Zuppi ha proseguito esprimendo la propria gioia per essere stato accolto con tanto entusiasmo, una gioia che nasce dallo stare insieme, perché non c’è gioia nello stare da soli. «Quando ero un bambino – ha raccontato – i film erano in bianco e nero. Ma la vita può essere in bianco e nero? La vita migliore è quella a colori, con tutti i colori. Con la parola di oggi, la “gioia”, la vita riprende colore e diventa piena». Poi ancora una domanda: «Se vedete un bambino che piange, che fate». «Lo consolo» hanno risposto in coro i bambini. «E così – ha aggiunto l’Arcivescovo – il bambino riprenderà a vedere la vita a colori».
Monsignor Zuppi ha concluso il suo discorso invitando a portare gioia alla mamma e al papà, ai nonni, agli amici e a cercare la gioia nello stare insieme. L’evento si è chiuso con una canzone intonata da tutti: «È la gioia che danza, prende tutta la stanza, con sé porta il sorriso, un piccolo assaggio di Paradiso. Perché gioia non c’è se non insieme». La mattinata è terminata all’insegna dello stare bene insieme: l’armonia del canto e della musica ha alimentato la gioia profonda, quella del cuore, perché «Chi canta prega due volte» (sant’Agostino).
Daniela Mughetto, pedagogista Fism Bologna
Bologna Sette, 25 febbraio 2018