UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

I 50 anni della Fism: prima i bambini, sempre

“Sostenibilità e diritti dell’infanzia” è il tema del congresso della Federazione delle scuole dell’infanzia cattoliche
21 Giugno 2024

È trascorso un mese dai festeggiamenti del cinquantenario della Fism, ma le luci non si sono spente. Il diciotto maggio rappresenta una tappa di un cammino che certamente non si esaurisce. Per la Federazione spegnere le candeline del mezzo secolo di vita non significa arricchire solo le pagine dell’album fotografico della Fism, ma è un soffermarsi per riaffermare la propria identità. Una fermata obbligatoria per rilanciare con più forza e convinzione un’opera educativa antica e sempre nuova, con stili e metodi diversi.

Con questo stato d’animo milletrecento operatori Fism, dirigenti, coordinatori, docenti, educatori e famiglie hanno gremito l’Auditorium della Conciliazione e il giorno dopo la Basilica di San Pietro con l’idea di quel “Villaggio educativo” tante volte richiamato da papa Francesco.

Il Villaggio Fism con il XIII Congresso, che si terrà a Roma nei giorni tra il 19 e il 22 giugno, guarda avanti con speranza. La speranza di chi certamente crede, ma soprattutto di chi attende ma nel frattempo opera. La speranza che non è ferma attesa, inerme e statica.

Ci piace immaginare l’imminente congresso come un cantiere aperto. Con tutte le nostre comunità dell’intera penisola presenti, ottanta Federazioni con delegati provenienti dalle venti regioni d’Italia. Dopo le riflessioni in apertura dell’arcivescovo Giovanni Cesare Pagazzi, segretario della Sezione Educazione del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, si avvieranno ufficialmente i lavori congressuali che saranno soprattutto rivolti allo studio, all’approfondimento e al confronto. Il Tema del congresso, “Prendiamo il largo. Sostenibilità e diritti dell’infanzia: un percorso condiviso”, prende le mosse da quanto enunciato dal quarto obiettivo strategico dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile. La convenzione Onu dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza rappresenta certamente il faro a cui i 27 Paesi membri vogliono orientare le proprie politiche scolastiche, educative e sociali. Oltre a potenziare i servizi per l’infanzia bisognerà garantire sin dai primi anni d’età l’accesso a un’istruzione di qualità, investendo sull’intero sistema scolastico.

Anche la prima Giornata mondiale dei bambini del 25 e 26 maggio rappresenta un tassello forte verso quest’obiettivo. La partita però bisogna giocarla su più fronti, proprio perché non sarà semplice per un Paese che viaggia a diverse velocità trovare le soluzioni migliori e condivise. I duecentoquaranta delegati si confronteranno su quattro tematiche specifiche su cui già in parte le assemblee territoriali hanno fornito spunti e contributi d’interesse.

I quattro tavoli tematici riguarderanno: l’ambito pedagogico-zerosei “quali prospettive e linee di indirizzo”; l’ambito parità scolastica: “quale strategia per raggiungere questo obiettivo”; l’ambito politico-gestionale: “quali riflessioni e interventi per una rinnovata politica federativa nazionale”; l’ambito organizzazione e assetto federativo: “il ruolo delle Fism provinciali/territoriali e regionali”.

Le proposte che verranno fuori dai tavoli si tradurranno in un’unica proposta che rappresenterà la visione politica della Federazione Italiana Scuole Materne, per salvare un patrimonio secolare di oltre 400mila bambini presenti in novemila scuole dell’infanzia e servizi educativi zerosei, capillarmente diffusi in tutta Italia, nei quartieri delle grandi città, ma soprattutto in quasi tutti i comuni in cui spesso la scuola cattolica o d’ispirazione cristiana rappresenta l’unica risposta.

Nel percorso che la Fism deciderà di intraprendere ribadisce comunque il proprio motto “Prima i bambini” e il loro diritto ad essere educati, perché riconosciuti nella loro specificità ed unicità. Prima i bambini come imperativo educativo assunto da una comunità educante che fa rete con altre realtà territoriali, istituzionali educative, che intreccia ruoli, strategie, stili, obiettivi dentro contesti vivi fatti di spazi relazionali.

Se da un lato la lettura dei bisogni dei destinatari, a partire dal territorio e dai contesti di riferimento, orienterà le nostre scelte, ci preoccupa uno sfondo sociale sempre più confuso e frastagliato. La sfida della forte denatalità, della crisi economica e la macchia delle povertà educative si allargano e si rischia seriamente di finire dentro un baratro.

Non mancherà a questo punto rivolgere un appello alle istituzioni e al Parlamento, sia del nostro Paese ma anche dell’Europa, affinché tutti gli avamposti educativi siano sostenuti adeguatamente per garantire il diritto alla libera scelta educativa scritto nell’articolo 30 della nostra Carta costituzionale.

Sabato 22 giugno infine i delegati della Fism voteranno per decidere a chi affidare la guida della Federazione per i prossimi quattro anni. Si rinnoveranno l’ufficio di presidenza, il consiglio nazionale, il collegio dei revisori e la commissione di garanzia. Verrà scelto un presidente che insieme ad altre persone saprà tradurre le idee e la visione in passi concreti fermi e decisi verso la completa e piena parità. Non smettiamo di crederci.

Dario Cangialosi, Coordinatore del Consiglio nazionale Fism

Avvenire, 18 giugno 2024