UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“La bocciatura non sia vissuta come fallimento”

L’Ordine degli psicologi della Toscana dà alcune indicazioni su come affrontare la conclusione dell’anno scolastico
7 Giugno 2024

Con la fine della scuola, esami e pagelle possono diventare motivo di ansia per molti studenti e anche per le loro famiglie. L’Ordine degli psicologi della Toscana dà alcune indicazioni su come affrontare la conclusione dell’anno scolastico.

“E’ fondamentale, in questo caso ma non solo, che i genitori stiano vicini ai figli, ascoltando le loro argomentazioni, sintonizzandosi con le loro emozioni, mai banalizzando le preoccupazioni che hanno, parlando con loro con chiarezza, presenza e incoraggiamento – afferma la presidente dell’Ordine, Maria Antonietta Gulino -. In fondo siamo stati tutti bambini e adolescenti, dobbiamo solo far riaffiorare la nostra memoria, ricordarci cosa provavamo allora, i ragazzi che siamo stati per comprendere meglio i ragazzi di oggi”. Secondo l’esperta, “la presenza degli adulti è fondamentale per gestire una fase di vita impegnativa qual è l’adolescenza e un momento di passaggio come è la fine della scuola”.

Bene stimolare i ragazzi ma occorre fare attenzione a non superare il limite, riversando su di loro troppe aspettative. “Ansia e aspettative vanno di pari passo. E se le aspettative di genitori e insegnanti superano le reali risorse dello studente si può innescare un circolo vizioso controproducente per il suo benessere, facendo crescere l’ansia da prestazione. Ogni alunno deve poter fare e impegnarsi per quel che può, cercando di migliorarsi, ma affrontando ogni step sostenuto dalla famiglia e dalla scuola perché possa raggiungere il suo migliore risultato, in base alle sue risorse, al contesto familiare in cui vive e al suo personale periodo storico”.

“Non dobbiamo dimenticare che ogni studente è un mondo a sé” continua la presidente dell’Ordine. “Non dobbiamo omologarli alle nostre aspettative di adulti, ai nostri desideri per loro, piuttosto dobbiamo incoraggiarli ad essere e diventare gli adulti che vorranno diventare, rispettandone attitudini, capacità, desideri e sostenendo i loro sogni. La vicinanza e il sostegno di genitori e insegnanti riducono i livelli di ansia dello studente e consentono di andare verso il futuro tutto da costruire, senza blocchi di paura, e sottoscrivendo in prima persona il proprio progetto di vita”.

Come gestire poi un brutto voto o una bocciatura? “Il voto non deve essere visto come una pura equazione matematica, ma come un’occasione di riflessione personale, familiare, scolastica, un’opportunità per conoscersi meglio” afferma Gulino. Idem per una bocciatura: non va vissuta come fallimento ma come “un’occasione di crescita e di riflessione: è il risultato di un percorso che inizia a settembre, per capire le motivazioni bisogna ripensare a come stato affrontato tutto l’anno scolastico. Per aiutare genitori, alunni e anche i docenti anche in questa fase sarebbe utile lo psicologo scolastico, ma ancora non è presente in tutti gli istituti. Un grande incoraggiamento vada ai nostri studenti che sosterranno gli esami finali”.

Sir, 6 giugno 2024