UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Debutta il “capolavoro” dello studente, ma in pochi sanno a che cosa serve

Compensi dei commissari d’esame fermi al 2007, quando l’inflazione era all’1,8%
5 Giugno 2024

Mancano esattamente 15 giorni agli esami di maturità che vedranno l’avvio il 19 giugno alle ore 8,30. In queste ore cruciali per i circa 500mila maturandi, una novità si affaccia sull’esame di Stato e con lei tanti interrogativi. È il cosiddetto “capolavoro” dello studente, un elemento che fa parte dell’E-Portfolio, ovvero di quel contenitore digitale, nato con la riforma sull’orientamento prevista dal Pnrr, in cui è presente il percorso scolastico degli studenti, e dove essi stessi devono inserire le informazioni che possano valorizzarli.

Il “capolavoro” deve rappresentare un obiettivo raggiunto nell’ultimo triennio, come un’esperienza di volontariato, un anno all’estero o un progetto di alternanza scuola-lavoro; deve essere, insomma, un progetto individuale che permette agli studenti di parlare di qualcosa di cui sono particolarmente fieri e che hanno fatto durante l’anno.

Tanta confusione però è sorta su questa novità tra gli insegnanti e i futuri diplomati: alcuni lo hanno prima scambiato per la vecchia tesina di maturità, abolita due anni fa, altri lo hanno fatto diventare un trend su TikTok. Nei giorni scorsi il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha diffuso una nota con la quale viene messo nero su bianco che il capolavoro non sarà oggetto del colloquio di esame di Stato e non andrà a confluire direttamente nel curriculum dello studente, di cui tiene conto la Commissione nello svolgimento del colloquio.

«Ci siamo trovati in difficoltà a capire l’utilità e il senso del capolavoro – racconta Niamh, 19 anni, che frequenta il liceo musicale Cardarelli a La Spezia –. È una novità che è stata predisposta senza consultare gli studenti e senza predisporre linee guida neppure per i docenti. Per noi maturandi è diventato un carico supplementare che finisce per aggravare il lavoro di ripasso che abbiamo da fare in questo periodo». Nell’intenzione del Ministero, questo lavoro dovrebbe essere visto come un momento di autovalutazione, un «atto soggettivo di riflessione sul proprio percorso di apprendimento e di crescita personale» ma, osservano criticamente gli studenti, «è una autovalutazione su un prodotto che non avrà alcuna influenza sull’esito dell’esame di maturità».

In un sondaggio effettuato da Skuola. net su un campione di 500 alunni di quinto superiore, solo il 16% reputa il capolavoro un’opportunità in favore degli studenti. Nell’EPortfolio è poi presente un altro elemento che, invece, va assolutamente compilato in vista dell’esame di Stato: il curriculum dello studente. Qui la normativa è stata chiara da subito: se ne terrà conto in sede d’esame e le informazioni fornite dallo studente aiuteranno a farsi un’idea del percorso svolto anche al di là delle attività scolastiche.

Intanto, la Uil Scuola denuncia: «Per commissari e presidenti della Maturità i compensi sono fermi al 2007». « L’insieme dei compensi – ricorda il segretario generale Giuseppe D’Aprile– fa ancora riferimento a somme definite quando l’inflazione in Italia - secondo i dati Istat - era all’1,8%, oggi siamo al 6,2%. Dato che va messo in relazione con il potere d’acquisto delle retribuzioni che negli ultimi 10 anni si è ridotto del 4,5%. La politica non può ignorare questi numeri».

Sempre secondo l’Istat, «negli ultimi 10 anni, l’inflazione ha ridotto il potere d’acquisto delle retribuzioni lorde del 4,5%», ricorda il segretario della Uil Scuola.

Avvenire, 5 giugno 2024