UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

I voti di fine anno sono solo numeri. La meta della scuola è la bellezza

Una lezione da tenere presente in questo momento particolare che può provocare lacrime e sorrisi
30 Maggio 2024

Arriva la fine dell’anno scolastico, arrivano i voti. Voti tanto attesi, che provocano lacrime e sorrisi. Ma cosa è davvero un voto?

Il voto non è un giudizio su di te, ma la fotografia di un cammino in una materia. Il voto non deve essere né un podio su cui salire, né una punizione. Il voto è come un appiglio a cui uno scalatore si aggrappa per arrivare in vetta e gustare un panorama mozzafiato. Il voto non è l’obiettivo della scuola, ma un mezzo per salire in alto.

La meta, a scuola, è scoprire la bellezza del mondo, è capire quale contributo tu puoi dare a questo mondo così bello e agli altri, perché solo donando qualcosa di te agli altri sarai felice. E il contributo che tu puoi dare, lo puoi dare solo tu, perché sei unico e irripetibile.

Anche per questo non devi scoraggiarti se fai fatica in qualche materia, se i tuoi voti non sono sempre eccellenti. Un portiere può essere il migliore del mondo, ma sarebbe ugualmente bravo come attaccante? E il migliore attaccante del mondo sarebbe capace di parare un rigore decisivo?

Così è la vita, così è la scuola: ognuno è bravissimo in qualcosa e fa fatica in qualcos’altro. Siamo fragili e forti allo stesso tempo. Si tratta di capire i nostri punti di forza e di condividerli per essere, insieme, una grande squadra.

Marco Erba

Avvenire, 30 maggio 2024