UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Corsi di italiano per favorire la parità degli allievi stranieri»

Il ministero dell’Istruzione annuncia lezioni e insegnanti dedicati per colmare il gap linguistico tra i banchi di scuola
27 Maggio 2024

Docenti e corsi scolastici “dedicati” per studenti stranieri con carenze in italiano. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge per favorire l’integrazione degli alunni che arrivano da altri Paesi e non possiedono un adeguato livello di conoscenza della nostra lingua mostrando perciò difficoltà nello studio e nell’apprendimento delle nozioni impartite a tutta la classe.

«L’obiettivo - sostiene il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, che ha proposto il provvedimento – è quello di consentire la parità, fondamentale passo in avanti per una reale inclusione sociale». Il tasso di dispersione scolastica per gli studenti stranieri si attesta attualmente a oltre il 30% a fronte di una quota che per i ragazzi italiani pari al 9,8%. «Per queste ragioni – spiega il ministro – si prevede, da una parte, la possibilità per le scuole (già a partire dal prossimo anno scolastico) di accedere a specifici progetti volti ad assicurare il potenziamento dell’apprendimento della lingua italiana e dall’altra, di avviare un percorso che porterà, attraverso la rimodulazione degli organici, ad introdurre, per le classi con un numero di studenti stranieri neoarrivati in Italia, e con deficit nella lingua, pari o superiore al 20%, un docente con una formazione ad hoc».

Si tratta della prima azione, assunta nel sistema di istruzione – fa notare il dicastero di viale Trastevere – che prevede interventi mirati a beneficio della reale integrazione degli alunni stranieri, attraverso attività di potenziamento concretamente messe a disposizione delle scuole. «Questa non è un’iniziativa spot – ha rivendicato Valditara – perché prevede risorse significative per formare docenti specializzati nell’insegnamento della lingua italiana per i ragazzi stranieri che non sanno neanche dire buongiorno e buonasera in italiano, e che quindi sono i più fragili».

Secondo Valditara si tratta di «una norma di grande civiltà, una norma inclusiva, che non discrimina, perché i ragazzi stranieri saranno nella stessa classe con gli altri e però avranno corsi di italiano potenziato per arrivare a essere alla pari con gli studenti italiani». «Quindi – ha concluso – formiamo con risorse importanti dei docenti che avranno proprio questo compito di far sì che possano arrivare alla pari con i nostri studenti italiani. Nel frattempo stanziamo risorse importanti per far sì che ci sia anche al pomeriggio un potenziamento dell’attività didattica».

Nell’ambito di questa misura, inoltre, si interviene anche al fine di favorire la risoluzione del contenzioso collegato al mancato riconoscimento dei titoli di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero. Si prevede, infatti, che i circa 11 mila soggetti con istanza di riconoscimento o contenzioso pendente possano accedere a percorsi di specializzazione specifici sempre erogati da Idire.

Avvenire, 25 maggio 2024