UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Scienza e cultura garanzia di dialogo»

La Crui chiede un «cessate il fuoco» a Gaza e «prosegue la collaborazione» con le università straniere. È un caso il sermone dell’imam a Torino
24 Maggio 2024

I rettori delle università italiane ribadiscono l’impegno a «proseguire la collaborazione scientifica con le università straniere di ogni Paese» e chiedono «un immediato cessate il fuoco» osservando che «il massacro di civili a Gaza ha superato ogni limite accettabile», si legge in una nota della Crui. La Conferenza dei rettori, riunita ieri nell’assemblea mensile, sottolinea che «interrompere gli accordi di collaborazione significa rigettare l’importanza di luoghi di riflessione: scienza e cultura sono garanzia di liberi spazi di dialogo anche nella differenza di opinioni e visioni». Inoltre, prosegue la nota, la Crui si appresta a chiedere anche «aiuti finanziari e materiali agli studenti della Striscia di Gaza, tramite borse di studio finalizzate all’accoglienza di docenti e studenti delle università palestinesi distrutte a causa del conflitto». I rettori, infine, intendono «promuovere presso le istituzioni europee l’attivazione del programma Erasmus for Palestine e hanno preso atto della lettera, firmata da docenti e studenti, in cui si chiede «un immediato cessate il fuoco nella Striscia».

Intanto, è un caso la preghiera organizzata venerdì scorso nei corridoi del Palazzo Nuovo di Torino, sede dell’ateneo ora occupato, che ha visto la presenza dell’imam Brahim Baya. Un sermone, sia in arabo che in italiano, che si è trasformato in un invito «a lottare contro lo stato ebraico». Dura la posizione del rettore, espressa in una nota, dopo la diffusione del video pubblicato su Youtube con il titolo: “Cosa ci insegna la Palestina?”.

Nel filmato del sermone si vede l’androne di Palazzo Nuovo trasformato in una moschea, con studenti seduti in preghiera su tappeti stesi a terra ad ascoltare le parole dell’imam. Stefano Geuna, rettore dell’Ateneo, ha condannato fermamente l’attività religiosa negli spazi universitari, ribadendo « il carattere di laicità dell’istituzione universitaria torinese».

Dopo la diffusione del video sui social è arrivato l’intervento della ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha contattato telefonicamente il rettore. Geuna ha così precisato che «il fatto è avvenuto in una situazione di occupazione da parte degli studenti, i quali impediscono da giorni l’accesso a docenti e personale universitario», considerando l’accaduto «sotto la piena responsabilità degli occupanti». Entrambi hanno «condiviso un sentimento di piena condanna riguardo l’accaduto».

Avvenire, 24 maggio 2024