UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Moiso, un istituto simbolo. Dal 1853

La scuola dell’infanzia in provincia di Alessandria è tra le più antiche di fondazione aderenti alla Fism
17 Maggio 2024

Dalle sue aule e nel suo grande cortile sono passate quasi sette generazioni di acquesi, sindaco in testa e ancora oggi, centosettant’anni dopo, la scuola dell’infanzia Moiso è parte integrante della storia di tante famiglie di Acqui Terme. Nella cittadina in provincia di Alessandria celebre per la Bollente, elegante edicola-fontana datata 1879 da cui sgorga acqua alla temperatura di 74,5 gradi - ha le radici questa gloriosa istituzione fondata con Regio Decreto il 6 gennaio 1853, tra le più antiche scuole materne aderenti alla Fism. Nel corso della sua storia, l’istituto ha cambiato tre sedi e l’attuale, inaugurata il 15 giugno 1930, sorge sul terreno donato dai fratelli Carlo e Angelo Moiso, da cui ha preso il nome, «emigrati, anni or sono, nelle lontane Americhe, legavano il frutto dei loro risparmi all’erezione di un Asilo pei figli del popolo della loro città natia», scrisse il Giornale d’Acqui il giorno della «solenne cerimonia».

Dal 1927 e per 84 anni, nella scuola materna hanno operato le Figlie di Maria Ausiliatrice, che hanno portato nel Moiso il carisma educativo di san Giovanni Bosco e della grande tradizione salesiana. Ancora oggi, la presenza di una suora all’interno dell’istituto, testimonia la ricchezza di una tradizione che non è venuta meno e che, dopo la trasformazione in Fondazione, avvenuta nel 2021, ha ulteriormente rilanciato la presenza della scuola nel territorio acquese.

«Nel 2018 – ricorda Amedeo Ripane, attuale direttore ed ex-allievo del Moiso - avevamo 48 bambini iscritti. Oggi arriviamo a novanta, tra Sezione Primavera (20 bambini) e Scuola dell’Infanzia (70 bambini)». Proprio in occasione del 170°, celebrato giusto un anno fa, il 21 maggio 2023, il consiglio di amministrazione ha deciso di eseguire diversi lavori di ammodernamento, a partire dalla facciata della scuola datata 1930, passando all’abbattimento delle barriere architettoniche, per rendere la struttura ancora più aperta, accogliente e inclusiva.

«Inoltre – aggiunge il direttore Ripane – abbiamo voluto ampliare la nostra offerta formativa, rendendola sempre più al passo coi tempi. Così, abbiamo introdotto la specificità della lingua inglese. Pur non essendo una scuola bilingue, riteniamo comunque importante fornire ai bambini un primo approccio a questa seconda lingua. Al termine di un corso totalmente gratuito, gli alunni possono anche ottenere una certificazione del livello raggiunto. Una seconda innovazione della didattica riguarda l’informatica – prosegue Ripane –. Abbiamo realizzato un laboratorio dedicato, dove i bambini possono cominciare a utilizzare computer, mouse e tastiera, con software semplici».

Per confermare e rafforzare il legame tra la scuola e la città, durante quest’anno scolastico i bambini sono andati alla “scoperta” di Acqui, incontrando i rappresentanti delle istituzioni, dal sindaco al Vescovo. «Tutti gli esponenti della politica locale e delle associazioni sono passati dal Moiso», conclude il direttore Ripane. La città vuole bene al suo asilo che, per molti decenni dalla fondazione, ha rappresentato l’unico luogo dove le famiglie potevano trovare un servizio per «l’istruzione, la custodia e l’educazione religiosa, morale, fisica, dei fanciulli», recita lo statuto dell’Ente Morale eretto nel 1853. Centosettant’anni dopo, la scuola dell’infanzia Moiso è ancorata a questi principi, confermando una tradizione educativa costantemente rinnovata nel tempo.

Paolo Ferrario

Avvenire, 17 maggio 2024