UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Nelle speranze dei giovani, il soffio dello Spirito

Le voci della prof.ssa Giuseppina De Simone e di mons. Andrea Bellandi durante la seconda giornata del convegno nazionale scuola e Irc
18 Aprile 2024

La seconda giornata del Convegno nazionale degli uffici per la pastorale della scuola e dell’Irc, in programma a Salerno dal 15 al 17 aprile, dopo i lavori dei gruppi durante la mattinata, ha visto la presenza della prof.ssa Giuseppina De Simone. La docente di filosofia della religione nella Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale, membro della Presidenza del Comitato del Cammino sinodale delle chiese in Italia, ha incentrato il suo intervento sulle prospettive emergenti dal cammino sinodale e le loro connessioni con il mondo della scuola e dell’educazione.

“Quello che stiamo affrontando è l’anno sapienziale, seconda tappa, del percorso sinodale”, ha premesso la prof.ssa De Simone, “incentrato sul discernimento ecclesiale, per potere maturare insieme delle scelte operative che contribuiscano a riflettere sul senso profondo di come essere Chiesa e su ciò che la connota quale segno credibile del Vangelo che essa è chiamata ad annunciare”.

Un’identità che la rende sempre più conforme a Cristo e capace di testimoniare comunione e bellezza attraverso una continua conversione. “In questo processo, costantemente indirizzato all’esterno, la scuola – spazio di relazioni per eccellenza – può essere un grande cantiere per esprimere un senso di speranza e di umanità di cui c’è sempre più bisogno. La Chiesa deve trasmettere ai giovani la capacità di vivere in prima persona e di non lasciarsi vivere dalle tante ipnosi collettive attuali. Prima fra tutte, quella rappresentata dai social”.

Tanto più che l’esperienza sinodale sta generando un metodo, uno stile di ascolto che mette in campo diverse competenze e dunque: “Appare inestimabile l’apporto che può venire da chi, come gli insegnanti di religione, lavora nella scuola e intercetta per primo le domande di vita dei giovani, i loro desideri, i loro sogni, in cui spesso si nasconde il soffio, l’intuizione dello Spirito che può davvero fare la differenza per immaginarsi Chiesa del proprio tempo”.

Il pomeriggio è proseguito con la Celebrazione Eucaristica nel duomo cittadino, presieduta da S.E. Mons. Andrea Bellandi, Vescovo di Salerno, che nella sua Omelia ha ripreso proprio l’importanza di “non chiudersi nel già conosciuto, nel già saputo, ma di essere disponibili alla novità dello Spirito che è quanto sollecita il cammino sinodale stesso”. “Ciò richiede”, ha proseguito, “l’umiltà di farsi trovare pronti dinanzi al miracolo del cambiamento, alla consapevolezza che la partita con Dio non è mai chiusa nel cuore delle persone che vanno aiutate a porsi le domande giuste, piuttosto che fornire le risposte”. Primi fra tutti i giovani nei cui confronti: “La vasta opera educativa degli insegnanti di religione non può che avere come obiettivo quello di far conoscere Gesù. Perché solo attraverso quest’incontro la vita di ciascuno entra in un dialogo inquieto e fecondo con la propria esistenza”.