UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Educare nell’era 2.0 richiede vicinanza

Per gli insegnanti di religione di Pesaro un incontro di formazione a Villa Borromeo con la mental coach Roberta Cesaroni
4 Aprile 2024

Nel primo pomeriggio, di sabato 23 marzo 2024, i docenti di religione cattolica della diocesi di Pesaro si sono ritrovati presso l’aula magna di Villa Borromeo, per partecipare al corso di formazione con la dottoressa Roberta Cesaroni, psicologa mental coach e coach adolescenziale.

“Educare nell’era 2.0”, questo il titolo dell’incontro che ha visto un nutrito coinvolgimento da parte degli insegnanti insieme all’arcivescovo Sandro Salvucci e al direttore dell’ufficio scuola diocesano, dott. Franco Marini.

“L’insegnante di religione è colui che insegna con il cuore, che ha uno sguardo attento sui ragazzi e soprattutto ascolta i propri alunni”, spiega Cesaroni. Che prosegue: “Oggi per essere educatori 2.0 occorre valorizzare il significato di parole come comprensione, vicinanza e occorre soprattutto saper utilizzare le quattro fasi del processo educativo dall’area digitale, rappresentato dai ragazzi, all’area dell’analogico che sono gli educatori”. E conclude: «È importante lavorare sull’autostima dei ragazzi, sulla loro resilienza, sulle loro emozioni per far vivere loro la felicità, quella felicità che va oltre l’uso del cellulare e dei social. La vera felicità è quella che c’è dentro di noi. Quella che noi alleniamo nei nostri figli nei primi sette anni di vita, come dice Freud, nei primi tre anni di vita per gli studi delle Neuroscienze. Questo incontro – spiega – ha l’obiettivo di far riflettere gli insegnanti affinchè utilizzino il tempo, nei primi anni di scuola infanzia/primaria, dei bambini per allenare le loro potenzialità, i sensi, l’autostima. Poi quando inizia l’adolescenza, insegnanti/genitori, dobbiamo affiancare, essere gli educatori che affiancano i propri ragazzi ripartendo proprio da quei primi sei anni di vita, altrimenti faranno fatica a concentrarsi e studiare. L’apprendimento avviene attraverso emozioni positive. In una società dove i giovani vivono solo emozioni negative, il rischio potrebbe essere l’uso di cannabis per placare ansia e anestetizzare il dolore. Fai attenzione a quello che dici – conclude – evita di utilizzare la particella “non”, se dai un ordine o un comando ottieni l’effetto contrario, le parole vanno spiegate. Noi siamo quello che abbiamo ricevuto dai 0 ai 7 anni». Al termine della relazione, la Cesaroni invita i docenti ad affiancare i genitori nel percorso di crescita degli alunni, anche dalle aule scolastiche occorre cercare strategie adeguate per sviluppare l’intelligenza emotiva di cui parla John Gottman.

Il pomeriggio di formazione si è concluso con la celebrazione della Santa Messa, presieduta dall’arcivescovo Sandro Salvucci, che ha trascorso l’intero pomeriggio con i docenti di religione della diocesi.

Michela Festino