UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Studenti ma anche cittadini consapevoli, coinvolgiamoli»

A Lucera-Troia un patto tra Chiesa, istituzioni e ragazzi per una cultura del bene comune
2 Aprile 2024

Rilanciare l’alleanza tra Chiesa, istituzioni e giovani per promuovere la cittadinanza attiva, l’educazione e la cultura della legalità sul territorio, a partire dalla diocesi di Lucera-Troia. «L’idea è quella di tornare sul Patto educativo provinciale per capire come dargli seguito e da dove ripartire », spiega l’incaricato per la pastorale giovanile, padre Giuseppe Minisci.

Era il 2022 quando le autorità civili, religiose, scolastiche e accademiche di Foggia siglarono un Patto per sensibilizzare la popolazione giovanile e sviluppare una coscienza sociale sui temi della partecipazione, dell’inclusione, del dialogo interculturale e del rispetto delle regole del vivere comune. Si tratta ora, sottolinea padre Minisci, di «trovare forme di collaborazione e individuare delle pratiche che diano corpo a quelle idee che sono buone ma che, altrimenti, rischiano di restare sulla carta». Per questo, in occasione della Giornata della legalità, è stata organizzata una tavola rotonda a cui hanno partecipato anche gli studenti delle scuole superiori di Lucera.

«I giovani non possono essere considerati solo i destinatari di queste iniziative, ma devono essere coinvolti», osserva l’incaricato diocesano che definisce quello della legalità «un tema fondamentale su cui la pastorale deve concentrarsi». «Forse – rileva padre Minisci - c’è ancora l’illusione che la nostra zona sia un’isola felice, mentre invece, grazie alle testimonianze di coloro che sono intervenuti all’incontro, i ragazzi hanno compreso che questi problemi non sono astratti e lontani, ma molto vicini a tutti noi».

Occorre allora riprendere le fila del discorso, con l’auspicio che anche gli istituti scolastici siano sempre più protagonisti. «Ognuno fa il proprio, ma è importante e significativo lavorare insieme», dice con convinzione l’incaricato della pastorale giovanile. «Sul territorio abbiamo già dei nemici, ovvero le mafie e la criminalità organizzata. Non possiamo aspettare che si crei anche una coscienza ostile nei confronti delle istituzioni e delle forze dell’ordine», afferma padre Minisci secondo il quale «con i giovani dobbiamo farci trovare uniti». A favore della legalità e del bene comune.

Stefania Careddu

Avvenire, 27 marzo 2024