UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Violenze e abusi, per gli studenti le università non sono sicure

Una ricerca dell’Unione degli Universitari presentata alla Camera
11 Marzo 2024

Contatto fisico non richiesto, violenze verbali, fischi. Sono alcune delle molestie che avvengono negli atenei, luogo non considerato sicuro dal 20% di chi ha risposto al questionario dell’Unione degli Universitari: 1.500 persone raggiunte tramite social e mailing list. Il dato è contenuto nel report “La tua voce conta” realizzato dall’Udu e presentato alla Camera proprio in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne.

«Sono stata più volte toccata dal mio relatore di tesi durante le correzioni del testo», «Con quel visino può fare la escort, ci pensi. Guadagnerebbe anche bene». Sono solo alcune delle 300 testimonianze raccolte dal rapporto. Tutti gli episodi descrivono una sensazione «di disagio e paura nella persona abusata dentro un contesto formativo».

I racconti che parlano di molestie verbali e fisiche sono affidati a una risposta aperta del questionario; non si limitano, poi, soltanto a periodi recenti: arrivano anche agli anni Ottanta. Per il 22,4% degli intervistati il clima all’interno dell’università non mette le vittime di molestia nelle condizioni di denunciare: per paura di ripercussioni sulla propria carriera, per il giudizio dei compagni di corso, per la consapevolezza che l’abusante non avrà nessuna conseguenza. Sono infatti proprio i docenti a essere considerati come i soggetti “più pericolosi”, quelli più inclini “a perpetuare molestie e violenze” negli atenei. A pensarlo è quasi la metà delle persone, il 48%.

Avvenire, 9 marzo 2024