UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Più posti letto per universitari. L’alleanza tra pubblico e privato

Crescono le iniziative dopo la protesta delle tende. Il caso Camplus, l’azienda che ha vinto i bandi nelle grandi città
26 Febbraio 2024

«Stiamo esportando un modello di ospitalità per studenti che mette al centro le relazioni», così Maurizio Carvelli, Ceo e fondatore di Camplus che è il più grande fornitore di alloggi per universitari in Italia, commenta la partnership annunciata nei giorni scorsi con leader europei del settore come Partners Group e DeA Capital Real Estate. Camplus gestirà nuovi asset di alloggi per studenti, puntando a realizzare oltre 5mila posti letto tra Francia e Spagna.

Questa espansione in Europa arriva però dopo 30 anni di esperienza nel nostro Paese, dove Camplus gestisce tre tipi di servizi — collegi di merito, residenze e appartamenti — per un totale di quasi 10mila posti letto in 15 città. In Italia, Camplus è uno dei protagonisti del cambiamento spinto dalle proteste del movimento “Tende in piazza”, che hanno reso evidente la crisi abitativa, in particolare per quanto riguarda le nuove generazioni che si spostano a studiare nelle grandi città.

«Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza per la prima volta si finanzia in questo settore un accordo tra pubblico e privato», spiega Carvelli. Camplus è uno dei gestori privati che ha vinto il bando per la costruzione dei primi 7.500 posti letto nelle principali città universitarie: «Circa 6mila saranno realizzati dai privati, 1.500 dal pubblico. Questo la dice lunga sulle diverse capacità. Il privato riesce a fare più veloce e meglio. È nel suo interesse». Il governo lancerà altri bandi. L’obiettivo infatti è di realizzare quasi 60 mila posti letto entro il 2026: una domanda che le Regioni da sole difficilmente potrebbero coprire in così poco tempo. Ed ecco che entrano in gioco i privati. «Lo Stato ci dà il contributo e in cambio ci chiede di destinare il 20% dei posti ai ragazzi vincitori nelle graduatorie degli enti regionali del diritto allo studio — puntualizza Carvelli — . Così tutti gli studenti hanno gli stessi strumenti».

Negli ultimi mesi Camplus ha già concluso diversi accordi che rientrano tra le iniziative finanziate attraverso il Pnrr, mettendo a disposizione posti letto a diverse aziende regionali per il diritto allo studio e alle università: 91 posti sono andati a Lazio DiSco, 30 alla Statale di Milano, 101 all’Esu di Venezia e 40 a quella di Padova. Ancor prima che esplodesse l’emergenza abitativa, racconta Carvelli, Camplus aveva creato un modello che adesso è sempre più richiesto. «Nei nostri collegi di merito oltre il 55% degli studenti ha un’agevolazione dell’80% sulla retta. Tutto questo grazie alle fondazioni che ci finanziano. Così offriamo un ambiente ideale, ricco di spazi per la formazione e la socializzazione».

Elisa Campisi

Avvenire, 24 febbraio 2024