UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Fism, a Chiaravalle per riscoprire Montessori

Seconda tappa dell’itinerario pedagogico realizzato dalla Federazione delle scuole dell’infanzia nel suo 50° anniversario
26 Febbraio 2024

In occasione del 50° anniversario della Fism nazionale si è svolta la seconda tappa dei “pellegrinaggi pedagogici”. Ad accogliere il nutrito gruppo proveniente da tutta Italia, è stata l’intera comunità di Chiaravalle, paese natio di Maria Montessori.

Anche la Fism di Modena era presente con un gruppo di coordinatori pedagogici, didattici e qualche insegnante ed educatrice. Ha partecipato anche la scuola dell’Infanzia Maria Ausiliatrice alla ricerca di risonanze rispetto agli sforzi e alle scelte compiuti dalla scuola; essa, negli ultimi anni, ha scelto con trasparenza e serietà un orientamento pedagogico montessoriano. Il “pellegrinaggio” si proponeva dunque come una possibilità preziosa.

Ha condotto i lavori Raniero Regni, professore ordinario di Pedagogia Sociale presso l’università Lumsa di Roma. Con la sua magistrale relazione su Maria Montessori, egli ha ripercorso verso la vita di una donna che, pur restando figlia del suo tempo storico, vive con una tensione tutta proiettata al futuro; un futuro di uguaglianza, rispetto e pace. Il metodo, che così tanto l’ha resa famosa, con uno stuolo di quelli che oggi definiremo followers non solo in Italia ma nel mondo intero, è in realtà solo una risposta alla continua ricerca di scoprire l’infanzia, per liberare quello che lei definiva il «potenziale umano». Quello che Montessori consegna alla storia è molto di più di un ambiente grazioso e curato a misura di bambino, di materiali precisi, costruiti in collaborazione con gli artigiani di Roma, dai colori accattivanti ed esposti con ordine, così rassicuranti nella loro presentazione e nel loro utilizzo. Montessori chiede prima di tutto una vera e propria conversione dell’adulto, perché solo un rinnovamento degli adulti può portare una luce nuova sull’infanzia.

L’educatore non è colui che riempie di stimoli, ma è un umile aiutante alla vita. Questo il suo lascito, che va però compreso in profondità come solo le cose semplici ma essenziali richiedono: educazione come aiuto alla vita. L’educatore ha quindi il compito di osservare i bambini per comprenderli veramente, nei loro bisogni di sviluppo. Un vissuto quotidiano della scuola e, nello stesso tempo, una grande fatica. Educare, per gli adulti, diventa un continuo esercizio di fiducia e di pazienza, come aiutanti di uno sviluppo che arriverà, certamente, ma in tempi e modi sempre differenti.

Gli strumenti affidati da Maria Montessori sono l’osservazione e la preparazione dell’ambiente: un ambiente capace di dare risposte ai bisogni dei bambini, non semplicemente stimoli o contenuti; un ambiente che esponga i bambini alla bellezza; un ambiente in cui l’adulto accompagna, parla poco e restituisce ai bambini il tempo della concentrazione, la gioia del proprio lavoro, la costruzione di relazioni vere, la gestione dei conflitti. Solo attraverso la comprensione dei bambini e un’educazione autentica, si potrà tendere a quella che nel pensiero di Maria Montessori è una società coesa, una società di pace.

Serena Canuri, coordinatrice attività educative e didattiche della scuola dell’Infanzia Maria Ausiliatrice di Casinalbo

Nostro Tempo, 25 febbraio 2024