UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Giovani e sessualità, le sfide dell’educare

Da venerdì 1 marzo, tre giornate di studi all’Università Salesiana. Il rettore don Bozzolo: «Punto d’avvio di una nuova proposta formativa»
26 Febbraio 2024

La grande adesione – con 650 iscritti già ad un mese dall’evento – al convegno “Giovani e sessualità. Sfide, criteri e percorsi educativi” dice di un’urgenza educativa in linea con i cambiamenti e le trasformazioni sociali e le conseguenti ricadute sulla maturazione affettiva dei più giovani.

Promossa dalla Pontificia Università Salesiana e in programma dal 1° al 3 marzo nel polo formativo di piazza dell’Ateneo salesiano, nel quartiere Nuovo Salario, la proposta formativa destinata a educatori, insegnanti, religiosi, sacerdoti e operatori pastorali «costituisce la seconda tappa di un percorso di riflessione e ricerca interdisciplinare realizzato all’interno della nostra università negli ultimi tre anni – illustra il rettore don Andrea Bozzolo –. Il progetto di ricerca “Giovani, affetti, identità” è nato dalla consapevolezza che i profondi cambiamenti della cultura affettiva che sono in atto nel mondo occidentale stanno avendo una forte incidenza sulla crescita delle nuove generazioni. Abbiamo studiato la tematica, dall’identità di genere al tema della educabilità affettiva della persona, e ci siamo soffermati sulle buone prassi».

Per ciascun aspetto affrontato appunto in chiave interdisciplinare, «convinti che i molti studi settoriali di tipo psicologico, filosofico e sociologico non bastino e che su questo tema manchi l’intero e uno sguardo complessivo in senso pastorale ed educativo», sono ancora le parole del rettore, sono stati pubblicati «dall’editore Las 5 quaderni che rappresentano uno strumento e del materiale di riflessione mirato in senso educativo e che rendono in qualche modo conto del percorso fino a qui compiuto». Anche il convegno vuole essere «la restituzione del lavoro fatto in questi ultimi anni» ma sarà pure, nello stesso tempo, «il punto di avvio di una nuova proposta formativa per abilitare gli educatori all’accompagnamento dei giovani nell’ambito così delicato e vitale della loro vita affettiva», sottolinea don Bozzolo. L’obiettivo è infatti quello di «formare formatori ed educatori», continua il rettore, agendo in chiave preventiva, secondo lo stile e il metodo salesiano, laddove «quella affettiva è una dimensione giovanile rispetto alla quale anche nel mondo ecclesiale c’è una grande preoccupazione che però non è proporzionale alla fattività degli interventi in tal senso».

Guardando già alla dichiarazione del Concilio Vaticano II sull’educazione cristiana Gravissimum educationis ma anche alla più recente esortazione apostolica Amoris laetitia di Papa Francesco, Bozzolo, che ha preso parte al Sinodo dei giovani del 2018 raccogliendo «la loro grande domanda» e un bisogno di orientamento e accompagnamento, riconosce «l’attenzione al tema da parte della Chiesa» ma rileva la necessità di una «risposta che il convegno prova a dare» soprattutto con l’idea di «creare alleanze educative», perché «non si può agire in maniera isolata ma è importante capire come coinvolgere le famiglie e le comunità».

Proprio su “I mutamenti della cultura affettiva nella supersocietà” si concentreranno i lavori del convegno di venerdì pomeriggio, mentre la giornata di sabato porrà l’attenzione su “Il senso della differenza sessuale” e “Identità di genere e orientamento sessuale”, con due sessioni di approfondimento. Domenica mattina, la conclusione dei lavori prevede l’intervento dello psicoterapeuta Alberto Pellai su “Le sfide dell’educazione affettiva e sessuale in età evolutiva” e la presentazione del corso di perfezionamento sull’accompagnamento di ragazzi e giovani in relazione alla dimensione affettiva e sessuale, «per dare risposte concrete ai bisogni educativi emergenti nel mondo giovanile formando e abilitando gli educatori alla luce dell’antropologia e dell’etica cristiana ma fornendo anche competenze metodologiche, progettuali e organizzative e affrontando pure la dimensione biologica e medica», anticipa il rettore Bozzolo. Il percorso formativo annuale prevede – tra il 7 luglio 2024 e il 17 luglio 2025 – due incontri on-line, 25 ore di studio individuale in modalità asincrona e 3 settimane corte residenziali con sessioni intensive.

Michela Altoviti

Roma Sette, 25 febbraio 2024