UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La dimensione spirituale, cardine dello sviluppo umano

All’Università “Magna Graecia” di Catanzaro un convegno sull’attualità della “Gaudium et Spes”
19 Febbraio 2024

Evento di grande rilievo il Convegno di studi svoltosi il 13 febbraio 2024 nell’aula Giovanni Paolo II del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro dal titolo “Gaudium et Spes. La Magna Charta della dignità umana”.

Il convegno organizzato dagli Uffici diocesani di Pastorale scolastica diretto da Annamaria Fonti Iembo e di Pastorale universitaria diretto da don Roberto Corapi e rivolto a docenti delle scuole della Diocesi e agli Studenti del Dipartimento, ha riguardato una delle quattro Costituzioni della Chiesa nate in seno al Concilio Vaticano II, su cui si sono intrattenuti valenti accademici come Alberto Scerbo, Antonio Viscomi, Giusy Cosco, il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita e il teologo don Giovanni Mazzillo, unitamente all’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace mons. Claudio Maniago, a cui sono state affidate le conclusioni. Sono stati messi i in evidenza: la precipua attualità della costituzione conciliare, in particolare per quanto concerne il valore inestimabile della dignità umana che da principio filosofico è assurta nel tempo a nucleo fondante delle Costituzioni degli Stati moderni; il nuovo metodo del Concilio che sta nell’accostare  la realtà, avvicinarsi ad essa facendoci prossimo di ogni uomo e donna , attraverso il dialogo e la simpatia, come sym-pathein, patire insieme nel senso di avvertire come propri  i problemi e le speranze altrui e portarli insieme perché sono anche nostri; la mancanza di  solidarietà per il futuro dell’umanità è in realtà carenza di vera familiarità con Dio.

Nel corso nel Convegno sono stati toccati temi essenziali della convivenza umana come la questione del lavoro, la missione politica che vede oggi una sfiducia diffusa tra il popolo, lo stretto legame tra fides et ratio che si traduce nella loro interdipendenza funzionale e filosofica, il valore del matrimonio e della procreazione della prole. La famiglia, mediante il consenso che da dignità massima alla coppia, è il nucleo essenziale e primordiale della società, infatti l’art.29 della nostra Costituzione lo riconosce come unità naturale che preesiste all’ordinamento stesso.

Mons. Maniago, a cui il prof. Scerbo, Chairman dell’evento, ha rivolto parole di riconoscenza sentita per la sua vicinanza all’Università, nel ringraziare l’Ateneo per la straordinaria accoglienza, ha ribadito l’attualità della “Gaudium et Spes”. In particolare, si è posta la domanda chiave se “si possa avere un ordine temporale più perfetto senza che cammini di pari passo al progresso spirituale”, che poi è lo stesso che rispondere all’altra domanda principale: “quale è il senso dell’uomo”? L’alto prelato ha sottolineato che dobbiamo essere protagonisti attraverso uno stile di vita cristiano che rivolga l’attenzione sui vari campi della convivenza quali la vita economico-sociale che vede tanta parte del genere umano afflitta dalla povertà; i conflitti tuttora in atto che seminano odio e tragedie tra gi esseri umani; la necessità di promuovere i diritti e la dignità della donna. La Chiesa da parte sua sempre vicina alla persona umana e alla sua vita, ha sempre affiancato, sostenuto e incoraggiato questi valori fondamentali affinché anche nell’esperienza civile siano corroborati della Fede in Cristo mediante quel “realismo della speranza” che deve animare tutti, religiosi, uomini e donne alla ricerca della vera pace.

Hanno accompagnato le riflessioni dei relatori le armonie dei maestri Patrizia Procopio e Pantaleone Clericó.

“L’insegnamento della Gaudium et Spes è di un’attualità disarmante – ha dichiarato don Roberto Corapi, direttore dell’Ufficio per la Pastorale Universitaria e Cappellano dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, a margine dell’evento – e dobbiamo agire tutti alla luce di questa Costituzione conciliare attraverso scelte consapevoli e libere. D’altronde le relazioni umane se basate sulla prossimità e sulla responsabilità verso i fratelli e la storia, possono esprimere quella forza messianica seminatrice di gioia e speranza che oggi più che mai sono necessarie per superare difficoltà e conflitti”.