UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Andare oltre lo studio, le domande di senso

Il Consiglio presbiterale della Diocesi di Milano ha affrontato il tema della Pastorale universitaria e della cura spirituale degli studenti
19 Febbraio 2024

Il 12 e 13 febbraio 2024 si è tenuta, presso il Centro pastorale di Seveso, l’ottava sessione del Consiglio presbiterale diocesano sul tema: «L’accompagnamento vocazionale dei giovani universitari. La Pastorale universitaria e la cura spirituale degli studenti nella vita parrocchiale e delle Comunità pastorali». L’arcivescovo e il Consiglio episcopale milanese hanno scelto un tema attuale e non sempre riconosciuto nella sua forma e identità. La Pastorale universitaria, infatti, rischia di essere intesa come un orizzonte abitato dagli «addetti ai lavori» più che una realtà capace di porre domande significative che interpellano il cammino di fede delle nostre comunità.

Pensare alle università come luoghi in cui è possibile seminare la Parola buona del Vangelo, dentro relazioni umane autentiche, non è così immediato; quando si pensa agli atenei si pensa, anzitutto, alla loro funzione di promotori di percorsi culturali qualificati in grado di formare le future dirigenze della società.

I giovani che abitano quotidianamente le università, presenti in Diocesi, sono circa 200 mila a cui si aggiunge un congruo numero di docenti e di persone che operano professionalmente in ruoli e uffici differenti. I numeri raccontano i volti e le vite delle persone che arrivano negli atenei con il loro carico di desideri, di esperienze, di vissuti e con il bisogno di orientare la loro esistenza. La posta in palio è altissima: oltre al percorso accademico che offre competenze per il futuro professionale, l’attenzione deve essere rivolta alla persona e a tutto ciò che inerisce il suo prezioso patrimonio umano. È in questo spazio «sacro» che il sapere diventa opportunità per il giovane di approfondire la conoscenza di sé e delle proprie attitudini. Prioritari e urgenti diventano l’ascolto e la cura di sé. È in questo cammino che l’agire pastorale interviene, affiancando il giovane e sostenendolo nelle sue domande, fatiche e, non poche volte, nelle sue crisi esistenziali. La persona diventa, cioè, il «luogo» in cui operare ogni azione formativa, culturale e spirituale. In questo senso la Pastorale universitaria si propone come una realtà preziosa per fare vivere la Chiesa «fuori da sé».

L’esperienza viva e diretta con il mondo universitario suggerisce di implementare in modo ancor più marcato un solido rapporto di alleanza educativa tra mondo accademico, Pastorale giovanile e vocazionale, ambiti dell’educazione e della cultura. La Pastorale universitaria è una sfida per la Chiesa, che si trova ad abitare un «mondo non suo», un mondo che può indicare percorsi nuovi suggeriti dallo Spirito. È dentro questo orizzonte che il Consiglio presbiterale si è mosso, in un dialogo franco e propositivo, consegnando all’arcivescovo alcune mozioni.

A conclusione dei lavori mons. Delpini ha offerto spunti per promuovere una continua integrazione tra Pastorale universitaria e comunità cristiane: il tema trattato richiede non soltanto conoscenza e organizzazione di progetti ma «un’audacia del pensiero» ispirata da Dio a servizio dell’azione pastorale. L’audacia del pensiero significa porre le domande fondamentali per la vita; dobbiamo osare, senza paura e con rispetto, a riportare il tema della trascendenza nel dialogo con la scienza; l’audacia del pensiero ci invita costantemente a esporci nel dire la proposta del Vangelo anche quando siamo colti, da alcuni, come fastidiosi nel nostro agire; la teologia ha ancora «qualcosa da dire» alla scienza e alla donna e all’uomo del nostro tempo; all’audacia del pensiero si deve affiancare «un’audacia dell’intraprendenza», che ci invita a dare concrete risposte ai punti critici rilevati nell’agire pastorale; l’audacia dell’agire spinge verso un’unità di intenti fra tutti i membri della comunità credente affinché l’azione pastorale risulti più efficace e credibile; curare, in particolare, «l’umile sollecitudine della compassione»: l’ambito universitario è caratterizzato da entusiasmi, da scoperte affascinanti, ma anche da drammatiche tristezze esistenziali. Dobbiamo incoraggiarci a vicenda affinché si possa vivere una reale compassione cristiana nei confronti dell’umanità.

Emilio Scarpellini

Milano Sette, 18 febbraio 2024