UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuola, al Quadraro uniti nella lotta alla dispersione

L’impegno della parrocchia romana S. Maria del Buon Consiglio accanto agli studenti. L’intesa con l’Istituto Proietti
19 Febbraio 2024

La parrocchia di Santa Maria del Buon Consiglio al Tuscolano è in prima linea nella lotta contro la dispersione scolastica. Nell’ottobre scorso è stata tra le prime a Roma a sottoscrivere un protocollo d’intesa con una scuola, ed esattamente con il vicino Istituto comprensivo Gigi Proietti per un servizio di aiuto allo studio. «È rivolto agli alunni che la scuola stessa valuta e segnala come più bisognosi di accompagnamento – spiega Paolo Galosi, referente del doposcuola parrocchiale –.

Periodicamente partecipiamo a incontri online con gli insegnanti per un reciproco scambio di informazioni, soprattutto per i casi più critici». Ogni lunedì e mercoledì pomeriggio una ventina di volontari dedica un paio d’ore a 40 alunni, 30 dei quali, frequentanti dalla seconda alla quinta elementare, indirizzati dalla scuola. Si tratta per lo più di bambini di origine straniera, in gran parte bengalesi, ma anche peruviani, cinesi e rumeni. «Molte mamme non parlano italiano – prosegue Galosi –, quindi noi fungiamo anche da ponte nel rapporto scuola-famiglia». Il protocollo d’intesa facilita il lavoro, dato che molti bambini frequentano la stessa classe. Questo significa stessi insegnanti, stessi libri, stessi compiti e un operatore che può seguire un gruppo di 5-6 bambini. Proprio per favorire il successo formativo e contrastare l’abbandono scolastico, giovedì 29 febbraio, dalle 9, il Pontificio Seminario Romano Maggiore ospiterà il convegno “Povertà educativa e comunità educante.

Complessità e tracce di lavoro possibili” aperto a tutti i docenti e promosso dall’Ufficio Scuola della diocesi di Roma, dall’Istituto superiore di scienze religiose Ecclesia Mater e dalla Caritas di Roma. Il doposcuola di Santa Maria del Buon Consiglio è attivo dal 2019.

Inizialmente seguiva i bambini delle elementari, gli studenti delle medie e alcuni delle superiori. Dopo la pandemia si è valutato di concentrare le attenzioni sugli alunni delle elementari, specie quelli stranieri, per colmare le lacune accumulate nei mesi di didattica a distanza. Da qui al protocollo d’intesa il passo è stato breve. La promozione di servizi di sostegno allo studio, strettamente connessi agli istituti scolastici, «sicuramente influiscono molto nel creare un cammino all’interno del territorio e una collaborazione con gli insegnanti e le famiglie – osserva don Daniele Natalizi, parroco di Santa Maria del Buon Consiglio –. Trattandosi di famiglie straniere che osservano altri credi religiosi, si stanno abbattendo un po’ le barriere interculturali».

Per il sacerdote è importante potenziare questi servizi, specie in periferia. «Se vogliamo una società più coesa dobbiamo coltivare il terreno – dice –. I frutti si vedranno con il tempo». Grazie al protocollo d’intesa è possibile avere un filo diretto con la scuola, «parlare con gli insegnati dei singoli alunni e avviare interventi specifici per quelli in difficoltà» aggiunge Elisabetta, volontaria del doposcuola da due anni. Ha sempre desiderato «collaborare alla formazione di bambini e ragazzi – afferma –. Mi impegno a dare il mio contributo sopperendo a genitori che, non comprendendo l’italiano, non possono seguire i figli nello studio. La scuola non può far tutto da sola».

Roberta Pumpo

Roma Sette, 18 febbraio 2024

(Foto Diocesi di Roma / Gennari)