UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Perché scegliere l’insegnamento della religione

Il messaggio del vescovo di Cesena-Sarsina, mons. Douglas Regattieri: un’opportunità per riflettere sulla storia e sulla vita
22 Gennaio 2024

Giunge il tempo di fare la scelta dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali e comunali. È opportuno chiedersi ancora una volta quali sono le ragioni che sostengono la decisione di aderire a tale insegnamento. Individuo alcune risposte.

La religione rende concreto e attualizza nella vita dell’uomo quell’anelito di Dio che c’è nel cuore di ogni persona.

La conoscenza della religione cattolica è elemento essenziale e non decorativo (quindi facoltativo) della crescita intellettuale e della conoscenza della storia, dell’arte, della letteratura del nostro paese: discipline, queste, che senza il riferimento alla religione cattolica perderebbero molto della loro piena comprensione.

La religione cattolica – ben conosciuta – si pone in dialogo con le altre religioni, presenti nel nostro territorio. È un valido contributo a un sano pluralismo.

È occasione di riflessione sui grandi temi della vita dell’uomo: temi che possono essere sicuramente affrontati anche in altre discipline scolastiche (per es.: la storia, la filosofia, la letteratura, le scienze, ecc…), ma che la visione religiosa (quella cattolica in particolare) illumina: perché alla religione – come ha detto un autore antico (Terenzio) - niente di ciò che è autenticamente umano è estraneo.

La religione e la trattazione delle varie tematiche ad essa pertinenti, offre notevoli agganci per affrontare la vita; non è insegnamento avulso dalla storia, che non abbia cioè, una ricaduta nelle scelte e nei problemi che ogni uomo prima o poi deve affrontare (per es.: il dolore, la morte, la felicità, ecc).

Per questi motivi, invito gli insegnanti di religione a svolgere bene il proprio servizio nella scuola. Essi hanno ricevuto da me l’idoneità a tale insegnamento. È anche merito loro se nella nostra Diocesi le adesioni all’IRC mantengono un livello ancora molto alto (circa l’80%). Mentre li ringrazio, assicuro loro la mia stima e il mio sostegno.

Faccio poi appello ai genitori perché, direttamente coinvolti in tale scelta, colgano l’opportunità che viene loro offerta per una crescita integrale dei loro figli. Ai ragazzi ripeto quanto papa Francesco ha detto loro a Lisbona: “Voi, cari studenti, “pellegrini del sapere”, cosa volete vedere realizzato nella vostra vita e nel mondo? Quali cambiamenti, quali trasformazioni? E in che modo l’esperienza che fate a scuola può contribuirvi? Cercate e rischiate! Abbiate il coraggio di sostituire le paure con i sogni! Noi abbiamo fiducia in voi”.

Sulla scuola, sui dirigenti, sugli insegnanti, sugli alunni e sui genitori scenda la benedizione del Signore.

Mons. Douglas Regattieri, vescovo di Cesena-Sarsina