UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Medicina, il test slitta alla primavera

Verso l’abolizione del numero chiuso?
8 Gennaio 2024

Cambia il test di ammissione a Medicina e le prove slittano da febbraio all’inizio della primavera, tra fine marzo e aprile. Le domande delle nuove prove saranno “pescate” da una banca dati pubblica con migliaia di quesiti, che i candidati potranno utilizzare per prepararsi e da cui saranno prese le domande per il test vero e proprio. Un po’ come già avviene per gli esami della patente. Il Ministero dell’Università e Ricerca è, dunque, al lavoro per superare il sistema dei Tolc, che dall’anno scorso governano i test di ingresso alle università, non soltanto a Medicina e la ministra, Anna Maria Bernini, vuole, appunto, che sia archiviato già dalle prossime prove. Quest’operazione richiede del tempo in più per consentire al consorzio Cisia, che gestisce il Tolc, di aumentare il numero delle domande per permettere di aprire e rendere pubblica la banca dati.

Il Tolc Med, che dall’anno scorso ha sostituito la prova unica nazionale, è finito nell’occhio del ciclone dopo le migliaia di ricorsi al Tar presentati da altrettanti aspiranti medici. In attesa che la partita giudiziale faccia il suo corso, una prima conseguenza è , come detto, il rinvio della prima sessione in calendario nel 2024 originariamente attesa per febbraio. La prima sessione in calendario nel 2024, dovrebbe così tenersi a marzo. Di conseguenza, la seconda sessione slitta a fine aprile-inizio maggio. L’intenzione del Mur, a fronte della situazione che si è venuta a creare, è quella di accelerare il più possibile per non arrivare troppo a ridosso dell’esame di Maturità, con gli inevitabili disagi per gli studenti.

Dall’emanazione del decreto alla data di svolgimento del Tolc Med devono passare 60 giorni. Per febbraio, dunque, «non ci sono più i tempi tecnici, a causa dei vari ricorsi presentati e delle modifiche che si stanno apportando al sistema dei Tolc, gestito dal consorzio Cisia, per le parti che si possono migliorare. Non appena saranno concluse queste modifiche – fanno sapere dal Mur – ci sarà il decreto con le date» per i test.

Già negli ultimi mesi, il ministero dell’Università ha proceduto a una maggiore apertura dell’accesso alla facoltà di Medicina con un progressivo allentamento delle maglie del sistema attuale, cosa che richiede comunque molto tempo. Questo è quanto è sempre emerso dalle parole della ministra Bernini: «Non sono favorevole al numero chiuso per Medicina. La nostra idea è quella di aprire in modo progressivo e sostenibile. Aprire i cancelli tutti in una volta creerebbe un ingolfo dell’offerta formativa», ha affermato anche recentemente, specificando come una tale scelta impatterebbe negativamente sull’offerta formativa.

Intanto sono state presentate in Senato due proposte di legge che puntano alla creazione di un sistema più inclusivo e meritocratico. Tuttavia, nonostante il sistema dei Tolc come è stato nelle ultime sessioni, sarà superato, ci sarà inizialmente un periodo di transizione mentre continueranno a poter partecipare ai test i ragazzi del quarto anno delle scuole superiori, come lo scorso anno. Il test durerà novanta minuti per 50 quesiti che comprendono domande di comprensione del testo, biologia, chimica e fisica, matematica e ragionamento. Il decreto della Ministra è atteso nelle prossime settimane, non appena saranno concluse le modifiche che prevedono di aumentare il numero delle domande per permettere di aprire e rendere pubblica la banca dati.

L’annunciata modifica delle prove di accesso a Medicina rappresenta «un segno di consapevolezza ma non è la soluzione del problema», commenta il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, dicendo che la proposta resta quella dell’abolizione del numero chiuso «perché se si vuole fare un filtro lo si fa al primo anno del corso di studio e nel merito della materia sanitaria. Facciamo la selezione senza obbligare le famiglie della povera gente a dissanguarsi per la preparazione», sottolinea il governatore campano. Per De Luca l’attuale sistema di selezione rappresenta un danno economico per le famiglie e personale per gli studenti e l’obiettivo resta quello «di rendere libero l’accesso». Comunque l’annunciata modifica dei test «è un primo segnale di attenzione anche se non ci siamo ancora».

Anche per il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, bisogna superare il sistema dei test di ingresso, guardando al “modello francese”. «Apertura a tutti per il primo semestre con lezioni telematiche e poi sbarramento se non si sono superati i 3 esami del primo trimestre», scrive su X. «Il ministro Bernini sta lavorando molto bene insieme ai tecnici del ministero – osserva –. Speriamo si vada in questa direzione. L’Italia ha un gran bisogno di nuovi medici», conclude l’infettivologo.

Paolo Ferrario

Avvenire, 6 gennaio 2024