UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Giovani vittime di cyberbulli e sfide online

La sofferenza dei giovanissimi richiede paziente ascolto. Importante il ruolo delle scuole nella prevenzione
16 Novembre 2023

Due casi di giovanissimi che si sono tolti la vita hanno riportato i fari della cronaca su drammi nascosti che, quando emergono, causano tragedie. Forse una sfida sui social per il tredicenne di Novi Ligure (Alessandria) spirato lunedì a Torino dopo quattro giorni di agonia; si presume vittima di cyberbullismo il suo coetaneo che si è ucciso in casa sabato a Palermo e di cui si sono celebrati i funerali martedì. E se ogni caso fa storia a sé, con il suo carico di sofferenza, gli esperti analizzano i dati sui fenomeni che favoriscono queste tragedie, sia per mettere in guardia dai pericoli, sia per invitare a chiedere aiuto per tempo.

Ieri il rapporto di “Save the children” relativo all’infanzia a rischio in Italia ha toccato anche il tema del cyberbullismo e ha indicato i dati di un fenomeno preoccupante secondo quanto emerso dall’indagine Hbsc (“Health Behaviour in Schoolaged Children” Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), studio internazionale svolto nel 2022 dall’Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che analizza lo stato di salute degli adolescenti di 11,13 e 15 anni e il loro contesto scolastico e sociale. Da questi dati emerge che in Italia la media di adolescenti vittime di cyberbullismo è in media del 15% in Italia, con variazioni tra le diverse regioni italiane: dal 10,5-11% di Valle d’Aosta e Provincia regionale di Bolzano al 16,2% della Sicilia, che condivide il triste primato con Campania, Puglia, Lazio, Abruzzo, Liguria. A metà strada Regioni come Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, con cifre intorno al 14%. Analoga la media italiana di vittime di bullismo (14,9%), dove però i numeri più alti si trovano nelle Province regionali di Bolzano e di Trento (17-18,8%), le più basse in Molise (12,7%).

Sempre secondo la ricerca Hbsc citata da Save the children, è il 25,3% degli studenti a dichiarare di essere stato vittima di bullismo da parte dei pari e solo il 7,9% di cyberbullismo: entrambi i fenomeni però sembrano sottostimati dai docenti, che ritengono che le vittime siano meno del 6% del totale degli studenti, maschi e femmine. Tra i tentativi di dare risposta al disagio giovanile, e ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo, figurano i Centri informazioni e consulenza (Cic) nelle scuole. Come quello inaugurato martedì pomeriggio al Liceo Galilei di Palermo da Giuseppe Pierro, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, e intitolato a Carolina Picchio, la giovane vittima di cyberbullismo nel 2013, dalla cui vicenda nacque la spinta per approvare nel 2017 la legge a tutela dei minori vittime di cyberbullismo. « È importante – ha detto Pierro – che in ogni scuola esistano spazi di ascolto come questo». «Un servizio, non uno spazio – ha sottolineato la preside Chiara Di Prima – che costituisce un qualificato supporto agli studenti nella gestione delle criticità relazionali e delle problematiche tipiche dell’età adolescenziale».

Grande l’eco che queste notizie fanno risorgere in chi è passato attraverso questo dolore, come la mamma di Michele, toltosi la vita a 17 anni perché vittima di bulli a causa delle sue difficoltà fisiche: «Queste cose non dovrebbero succedere. Questi ragazzi andrebbero tutelati e aiutati». Per questo porta la sua testimonianza nelle scuole: «Tanti ‘bulli’ sono venuti ad abbracciarmi e a dirmi: “Non lo farò più. Pensavo fosse uno scherzo e invece mi rendo conto che faccio del male e faccio danni alle persone” ». Di «sconfitta collettiva» parla anche la mamma di Andrea, anch’egli vittima di bulli: «Stiamo fallendo nel nostro ruolo educativo nel momento in cui non riusciamo a trasmettere il valore assoluto del rispetto verso l’altro». Come emerso in modo chiaro al convegno della scorsa settimana svoltosi all’Istituto neurologico Mondino Irccs di Pavia per prevenire il suicidio degli adolescenti, non bisogna smettere di parlare e soprattutto di affrontare le sofferenze profonde dei giovani, soprattutto quando vissute in solitudine, cercando di cogliere ogni segnale di disagio.

Enrico Negrotti

Avvenire, 16 novembre 2023