UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuola, riscoprire un patto di fiducia tra le famiglie e gli insegnanti

Contu: “Il vero nemico è quell’idolatria della materialità che impedisce di alzare lo sguardo”
20 Settembre 2023

L’inizio della scuola è come capodanno, è la primavera a settembre, è il compleanno di tutti. È il tempo in cui tutto si rimette in moto, l’uscita da una specie di stasi che dice, per quanto ogni anno sembri più faticoso, che siamo chiamati a camminare, a non stare fermi, che siamo fatti per andare. È in questa condizione, alzandoci in piedi, uscendo di casa, muovendoci, che inizia il primo giorno di scuola. Si muovono i bambini e le bambine, si muovono le ragazze e i ragazzi, si muovono gli insegnanti e le insegnanti. Ma si muovono con la scuola anche le famiglie, si muove la comunità, si muove il Paese tutto. Perché la scuola si muove e ci muove tutti, perché quando s’impone l’andare è segno che è la vita stessa che si vuole manifestare.

È un tempo particolare, quello presente, in cui inizia di nuovo la scuola. I fatti di Palermo e Caivano, le ferite sociali che diventano profonde, la tentazione della rinuncia, l’abiura alla speranza, sono il bordone quotidiano di un futuro che sembra perso, il conto presentato, prima che suoni la prima campanella, all’unico luogo che dovrebbe risponderne: la scuola, l’ultimo baluardo alla marea, l’avamposto rimasto in piedi, la barriera che ci dovrebbe salvare. Ma la scuola, da sola, non è niente: non custodisce niente, non difende niente, da sola non salva niente. Perché non esiste la scuola, tantomeno quella dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, degli insegnanti e delle insegnanti, se con loro non ci sono le famiglie, se non c’è la comunità, se non c’è il Paese tutto.

Pensavo a questo proprio oggi, durante la mia prima lezione di quest’anno. Stavo leggendo in classe il primo canto della Commedia, quello di Dante perso nella selva. Lo ricordiamo tutti quel colle che a un certo punto vede e che prova a salire: ci sono tre fiere a ostacolarlo ma è solo l’ultima, la lupa, che lo ricaccerà nel buio, «là dove il sole tace». Mentre lo spiegavo stamane, ho iniziato a vederli tutti un po’ come Dante, anche loro persi in una selva, alle prese con ostacoli simili.

Se la memoria ci assiste, sapremo che la prima fiera, la lonza, è allegoria della lussuria. E come per Dante, ho pensato che anche a loro sarà possibile fare i conti con quella lonza, a crescere in quelle pulsioni, quelle spinte interne che spesso sono tempesta per quella età. Mi sono detto che sarà pure possibile per loro non temere la seconda fiera, quel leone che dice la superbia che sembra impastare la nostra società. Ma ciò che Dante non riesce a superare da solo è proprio quella lupa, quella cupidigia, quell’avarizia, quella brama dell’avere che rischia di portarlo alla rovina, al pari di questa generazione di ragazze e ragazzi se lasciati a loro stessi.

Così, stamane, ho considerato come il vero nemico anche oggi si annidi proprio in quell’idolatria della materialità che impedisce di alzare lo sguardo, in quell’ansia del possesso che sa farsi violenza, in quella religione della soddisfazione individuale come scopo unico e disumanizzante che lancia la sfida peggiore alle nuove generazioni. Contro questa, ritengo che la scuola davvero nulla potrebbe se con lei, dal primo giorno, non cammineranno insieme le famiglie, la comunità, il Paese tutto.

Pretendere di nuovo il posto al centro del villaggio di quella comunità educante che è la scuola, riscoprire un patto di fiducia tra famiglie e insegnanti, esigere che la politica si faccia carico della sua efficienza, lottare affinché nessuno sia lasciato indietro, ritenere che il passo del più debole sia pietra angolare per la realizzazione di tutte e tutti, ecco tutto ciò non potrà essere responsabilità della sola scuola, ma orizzonte di senso e di speranza comune, verso il quale, dal primo giorno, la scuola dovrà camminare con le famiglie, la comunità, il Paese tutto.

Roberto Contu

Roma Sette, 17 settembre 2023