UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Disabili in classe, no a discriminazioni»

CoorDown: «Bene la cancellazione dell’esonero dalle materie». Ma i docenti di sostegno mancano
18 Settembre 2023

Avvio dell’anno scolastico in chiaroscuro per gli studenti con disabilità. Infatti da un lato la rivista specializzata Tuttoscuola sottolinea il problema non risolto della continuità didattica, e la Ledha (Lega per i diritti degli handicappati) ricorda il rischio discriminazione che attende i 50mila studenti con disabilità che oggi cominciano l’anno scolastico in Lombardia, proprio per i ritardi nell’assegnazione degli insegnanti di sostegno. Dall’altro il Coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con sindrome di Down (CoorDown) «saluta con soddisfazione » l’emanazione da parte del ministero dell’Istruzione e del merito del Decreto 153 dello scorso 1° agosto che contiene “disposizioni correttive” al decreto interministeriale 182 del 29 dicembre 2020 relativo alla predisposizione dei Piani educativi individualizzati: un decreto che aveva incontrato la forte opposizione di CoorDown e di numerose altre associazioni che avevano dato vita (nel febbraio 2021) al comitato #Noesonero e condotto una lunga battaglia giudiziaria, con un ricorso accolto da parte del Tar del Lazio, poi annullato dal Consiglio di Stato.

Il comitato #Noesonero puntava l’attenzione soprattutto contro la possibilità prevista dal decreto di esonerare lo studente con disabilità da alcune discipline di studio. Un’ipotesi che era vista come gravemente discriminatoria da parte delle associazioni a difesa delle persone con disabilità. Ecco quindi che, di fronte al decreto 153 che – all’articolo 6 (comma 1b) e nelle linee guida – sopprime il possibile “esonero” dello studente con disabilità da alcune discipline, la presidente di CoorDown, Antonella Falugiani, può commentare: «Siamo soddisfatti, vigileremo sull’applicazione nelle scuole del nuovo decreto con le famiglie per evitare lesioni nel diritto all’inclusione». Aggiungendo che «restano criticità anche importanti su cui è necessario intervenire nelle sedi istituzionali dove da sempre siamo presenti e impegnati». In generale l’associazione apprezzato il fatto che il decreto ministeriale 153 abbia «accolto buona parte delle modifiche al decreto interministeriale 182 richieste con forza da CoorDown».

Altra novità è la possibilità «nella secondaria di secondo grado – sottolinea il comunicato di CoorDown –, di passaggio dal percorso differenziato al personalizzato su richiesta della famiglia e che, in caso di opposizione, a maggioranza, del consiglio di classe, ciò sia permesso previo superamento di prove che certifichino le competenze nelle discipline “differenziate” (prove da non svolgersi in caso di unanimità favorevole del Consiglio di classe)». Una questione che può sembrare un po’ tecnica, ma che permette una valutazione più specifica del singolo studente. Finora infatti, un ragazzo che in prima superiore intraprende il percorso differenziato non poteva in nessun caso “passare” a quello personalizzato per obiettivi minimi e ottenere il diploma alla fine della scuola superiore di secondo grado. Ora, con alcune cautele previste dal nuovo decreto, ciò sarà possibile. CoorDown valuta positivamente il fatto che i genitori debbano partecipare «a pieno titolo al Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione (Glo)», le cui convocazioni non dovrebbero essere fatte in orario scolastico.

Da parte sua, Tuttoscuola ricorda che «almeno un terzo dei 301mila alunni con disabilità» cambierà il docente di sostegno. Una situazione che viene da lontano, ma che stenta a essere corretta. E anche la previsione del ministro Giuseppe Valditara di cercare di confermare i docenti di sostegno per tutta la durata del ciclo scolastico, riguarda per ora solo quelli a tempo determinato.

Anche Ledha lamenta il clima di incertezza, in particolare in relazione al «ritardo nell’assegnazione degli insegnanti di sostegno, che spesso avviene ad anno scolastico già iniziato e con supplenze temporanee, a causa della mancanza di figure qualificate». Analogo ritardo può riguardare l’assistente educativo «: «La carenza di queste figure professionali fa crescere il rischio che i bambini e i ragazzi con disabilità vengano portati fuori dalle loro classi per “facilitare” la loro gestione», lamenta l’avvocato Laura Abet, coordinatrice del Centro antidiscriminazione “Franco Bomprezzi”. Che avverte: «Si tratta di situazioni che espongono bambini e ragazzi con disabilità a una discriminazione».

Enrico Negrotti

Avvenire, 12 settembre 2023