UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Diritto allo studio a rischio con il caro libri”

Bordignon (Forum famiglie): Occorre prevedere la detraibilità della spesa
25 Agosto 2023

“Il diritto allo studio, pietra fondante della nostra Costituzione, viene messo in discussione con il caro scuola che agita le famiglie italiane già alle prese con un settembre tormentato da incognite e rincari”: lo sostiene Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari.
“Con agosto che volge al termine, le famiglie si trovano a programmare l’inizio della scuola, quest’anno più che i precedenti, alle prese con il caro scuola. Si tratta dell’ennesimo inciampo economico alla vita delle famiglie nel loro prendersi cura ed educare i figli. Le prospettive più fosche – prosegue Bordignon -, riguardano le famiglie con studenti della scuola secondaria, per i quali si stima, in media, una spesa di 1.200 euro pro capite per libri e corredo scolastico. È necessario, oltre al cosiddetto ‘bonus libri’, per lo meno prevedere la detraibilità della spesa per le famiglie”.

In realtà, fa notare il presidente nazionale, “non è un problema del tutto nuovo. Lo stesso Forum delle associazioni familiari ha sostenuto diverse famiglie lo scorso anno grazie al progetto ‘Un euro a famiglia’. Quest’anno, complice l’inflazione, il peggioramento è sensibile e genera maggiori preoccupazioni. Troppe famiglie, infatti, ci raccontano di non essere in grado di far fronte a questi aumenti, e quando ci riescono lo fanno da una parte con grandi difficoltà e rinunce di altro genere, dall’altra ingegnandosi con gruppi WhatsApp per lo scambio e la donazione dei libri, mercatini dell’usato, acquisti di gruppo con il supporto delle amministrazioni locali”. Queste spese eccessive, che mettono in crisi le famiglie, “sono un evidente impedimentino all’effettivo esercizio del diritto allo studio – rincara il presidente del Forum -, con il conseguente rischio della dispersione, o abbandono scolastico, di ragazzi tra i 16 e i 18 anni.

L’abbandono scolastico, è bene sottolinearlo, è un boomerang che provoca danni sul lungo periodo: un’ipoteca sul futuro di un Paese che ha bisogno di giovani che ricevano una formazione umana e culturale di alta qualità per far fronte alla complessità crescente di questa nostra epoca”.
Bordignon conclude: “Investire su giovani e scuola vuol dire porre basi solide per il futuro delle nostre comunità e dell’intero Paese. Supportare le famiglie perché possano consentire ai figli di crescere umanamente e istruirsi è una questione di giustizia ma anche di investimento inderogabile. Servono azioni immediate a supporto, a cominciare dall’aumento del Fondo per il diritto allo studio, che oggi si attesta sui 130 milioni, alla previsione della detraibilità delle spese per l’acquisto dei libri”.

Sir, 25 agosto 2023