UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L’etica dell’IA all’università

Prima cattedra europea. La professoressa Giovanola: capire per non essere sovrastati
21 Agosto 2023

La rivoluzione di ChatGPT ha aperto gli occhi di molti sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale (IA) e sui suoi rischi potenziali. Ma l’IA era già pervasiva nelle sue applicazioni prima che negli ultimi mesi i programmi generativi diventassero nuovi oracoli da consultare per ogni esigenza. Ben prima che i governi cominciassero a pensare a forma di regolamentazione del settore, è stata la comunità degli studiosi a vedere la necessità di una riflessione e di un’elaborazione morale. Se infatti vede la luce in queste settimane il primo percorso accademico europeo sull’etica dell’intelligenza artificiale, la sua gestazione è partita tempo fa, a dimostrazione della sensibilità al tema dei promotori.

La Cattedra Jean Monnet EDIT (Etica per un’Europa DigiTale Inclusiva) è in-fatti il primo (e a oggi l’unico) percorso accademico nel Vecchio Continente dedicato all’etica dell’IA finanziato dalla Ue, che viene attivato in Italia su iniziativa di Benedetta Giovanola, docente di Filosofia Morale dell’Università di Macerata, titolare della neonata Cattedra Jean Monnet EDIT e figura emergente della comunità accademica italiana.

Il corso di studi triennale indagherà le molteplici dimensioni dell’intelligenza artificiale da un punto di vista sociale e politico, ed è realizzato in partnership con alcune università internazionali, tra cui Harvard e MIT.

«La cattedra è dedicata a sviluppare un approccio alle tecnologie digitali centrato sulla persona – spiega la professoressa Giovanola – l’uso sempre più diffuso dell’IA ha aperto scenari che richiedono un’attenta consapevolezza degli aspetti etici correlati: si pensi alle problematiche di giustizia sociale emerse negli Usa con il controverso software predittivo Compas, secondo cui gli afroamericani avrebbero una più alta propensione al crimine. Oppure ai più banali meccanismi distributivi di accesso ai servizi, al lavoro, al credito, già ampiamente modulati sull’uso dell’IA. È fondamentale comprendere dove questi strumenti ci possono portare per coglierne le opportunità senza esserne sovrastati».

Svolgeranno questo percorso, grazie al corso Jean Monnet EDIT volto a creare un’eccellenza nel campo, 500 studenti universitari italiani e provenienti da altri Paese. Il Corso si rivolge anche a 50 studenti di scuola secondaria con iniziative specifiche dei rispettivi istituti e a 60 “professionals”, ovvero persone già inserite nel lavoro ma interessate a perfezionarsi. Informazioni:  https://www.unimc.it/it (A.L.)

Avvenire, 20 agosto 2023